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Montagna

La titolare di “Al Valico” a Passo Monte Croce: «Il tunnel non si può fare»

«Wir hoffen sehr, dass wir zur Saisoneröffnung wieder ungehindert auf den Pass können». «Speriamo vivamente di poter accedere di nuovo al passo senza ostacoli all’apertura della stagione». Così recita un post pubblicato dal ristorante “Al Valico Carnico” di Timau, l’unico ambiente al Passo Monte Croce. La titolare è Assunta Mentil, 80 anni, di Timau.

Assunta Mentil

Perché non siete aperti, che cosa aspettate?
«Come possiamo aprire, seppur parzialmente, se non possono arrivare i rifornimenti? Aspettiamo ormai la prossima Pasqua. Incrociando le dita. E pregando…».
Pregando?
«Sì, pregando, come ho sempre fatto in vita mia. E il Signore è stato generoso con me».
Generoso in che senso?
«Mi ha aiutato a praticare l’onestà e proprio per questo da 60 anni non ci sono mai mancati i clienti, da parte austriaca prima ancora che da parte italiana. Mio padre, Silvio Mentil, ha portato a Timau, insieme al parroco dell’epoca, il grande Cristo che lui guardava come fosse una sua creatura. Un Cristo che ho tanto pregato anch’io e che mi ha insegnato a dare tanto e a non chiedere tutto».
Traduciamo, per favore.
«Noi avevamo 10 dipendenti, alcuni da 30 anni, altri da 15, 12. Con la chiusura del Passo hanno dovuto tutti cercarsi un altro lavoro. Ma li riassumeremo, quando riapriremo. Ebbene, di risarcimento ci hanno assegnato 5 mila euro, come un qualsiasi altro ristoro della Valle del But. Anzi, questa somma non ci è neppure arrivata. Mi sento offesa perché mai nessuno ci ha contattato. Tuttavia io resto fermamente italiana. Non rinnegherò il mio Paese, perché è bello, intelligente, creativo. E quindi m’impegno a fare il massimo per i clienti, in modo da rappresentare al meglio l’Italia».
Qual è l’origine di questo ristorante?
«Mio papà e mio zio salivano al passo in bicicletta, da Timau, due volte al giorno, portando i fiaschi di vino e vendendoli sul muretto. Dall’altra valle arrivavano gli austriaci per l’acquisto».
Suo marito era Ottone Del Stabile…
«Sì. Ha insegnato per 30 anni dai Salesiani a Tolmezzo. Andava su e giù ogni giorno, perché contemporaneamente faceva il ristoratore al Passo. Lui era laureato in Legge, ma gli piaceva insegnare. E anche cucinare».
Si dice che la soluzione definitiva sarà il tunnel…
«Ma la galleria non si può fare. Dentro la montagna ci sono grosse falde d’acqua, addirittura dei laghetti. Non lo dico perché ho paura di rimanere senza clienti. Noi abbiamo già la nostra clientela molto affezionata, che ci adora; è la nostra famiglia. Ma quel tunnel è davvero improponibile».
Francesco Dal Mas

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