«Nel gennaio 1923 Pio XI proclamò Francesco di Sales patrono dei giornalisti e in quella circostanza ricordò tre sue caratteristiche che rilancio anche oggi a tutti voi, in particolare ai giornalisti». Con queste parole l’arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato si è rivolto a giornalisti – e comunicatori in generale – durante la Santa Messa celebrata a Udine mercoledì 24 gennaio, memoria di San Francesco di Sales patrono dei giornalisti. «La prima caratteristica è illustrare la Buona Notizia, sapendola descrivere e raccontare. Secondo: propagare, diffondere il Vangelo; possiamo dire che le opere che Francesco di Sales scrisse a suo tempo, in particolare l’Introduzione alla vita devota, erano e sono tutt’ora dei best-seller. Terzo: difendere la fede. Non significa andare allo scontro, ma avere chiara la visione cristiana sui fatti del mondo».
Partecipare all’evangelizzazione
Rivolgendosi ai giornalisti e agli operatori della comunicazione, mons. Mazzocato ha commentato anche il Vangelo del giorno, la “parabola del seminatore”. «Il seminatore è il riferimento essenziale per la Chiesa, il cui compito è evangelizzare, cioè portare il “seme della Parola di Dio” nel mondo. Chi fa parte del mondo della comunicazione – ha proseguito il presule – svolge un particolare tipo di “semina”: di fatto partecipa all’evangelizzazione».
L’intelligenza artificiale «punti al bene»
Al termine della celebrazione ai presenti è stata distribuita una copia del Messaggio di Papa Francesco per la 58a Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, pubblicato il giorno stesso dalla Santa Sede. Tema del Messaggio è «Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana».
Sul tema è tornato lo stesso mons. Mazzocato: «Non sono esperto di intelligenza artificiale, ma si tratta di strumenti che vanno comunque usati puntando al bene. È interessante – ha proseguito – che il Papa ricordi che serve una sapienza del cuore per l’uso della tecnologia; la tentazione, altrimenti, è che tali strumenti diventino totalmente autonomi dall’umano». A questo proposito, infine, mons. Mazzocato ha ricordato come «La sapienza non è tecnica: non cadiamo nel “tecnicismo”, ma teniamo a mente che la sapienza è qualcosa che le macchine non possono mai costruire.»