Di Castelmonte aveva già sentito parlare quando era a Roma, da parte di un sacerdote friulano che conservava gelosamente un quadretto di quella che egli chiamava «la mia Madonna». L’arcivescovo Riccardo Lamba lo ha raccontato nella sua prima visita al santuario di Madone di Mont, domenica 26 maggio, dove ha incontrato la comunità dei frati e i fedeli, celebrando la Messa a conclusione del mese mariano. Un appuntamento al quale hanno voluto prendere parte anche la sindaca di Prepotto, Mariaclara Forti, e il ministro provinciale dei Cappuccini, p. Alessandro Carollo. Proprio loro, assieme agli 11 frati della comunità che presta servizio a Madone di Mont, hanno accolto nel pomeriggio mons. Lamba con i saluti ufficiali nella piazzetta del pozzo.
Il rettore, p. Andrea Cereser, ha poi accompagnato l’Arcivescovo a visitare il piccolo cimitero e la cripta del Santuario, prima di salire al cospetto della statua della Vergine per la celebrazione solenne nella domenica della Santissima Trinità.
Una curiosità: l’Arcivescovo ha celebrato la Messa senza le insegne espiscopali, «in stile quasi francescano», come hanno notato alcuni dei fedeli presenti. Non una scelta voluta, la sua, tuttavia. Mons. Lamba si è infatti accorto solo una volta giunto a Castelmonte di aver dimenticato anello, mitria e pastorale. Non però la croce pettorale con il simbolo di Aquileia, donatagli nella celebrazione di ingresso in diocesi e che l’Arcivescovo porta sempre al collo.
Al termine della liturgia (molto partecipata, sebbene la presenza di mons. Lamba fosse stata annunciata solamente ai fedeli presenti alle messe del mattino), l’Arcivescovo si è intrattenuto amabilmente con i fedeli e con i frati, che avevano preparato un piccolo rinfresco, ringraziando questi ultimi per il loro prezioso servizio al Santuario e nelle parrocchie e assicurando, tra l’altro, la sua presenza al prossimo pellegrinaggio diocesano l’8 settembre.
Valentina Zanella
(Foto di p. Antonio Fregona)