Lunedì 23 dicembre l’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba, ha presentato a diversi giornalisti intervenuti in Curia, a Udine, il suo messaggio per il Natale 2024, il primo alla guida della Chiesa udinese.
Nel suo Messaggio – che La Vita Cattolica pubblica integralmente sia nella sua ultima edizione cartacea, sia on-line – l’Arcivescovo parla del «rischio di distrarci dal motivo che, per noi cristiani, è fonte di così tanta gioia: il Natale è l’evento che ha cambiato il corso della storia dell’umanità!»
«Molta cura alle fragilità. Ma mancano i giovani»
Dialogando con i giornalisti, mons. Lamba ha ribadito di essere «rimasto molto colpito dalle tantissime realtà friulane dedite alla cura della fragilità. In questi primi sette mesi in Friuli – ha affermato l’Arcivescovo – ho avuto modo di girare molto il territorio. Dovunque trovo associazioni, Parrocchie, istituzioni dedite all’integrazione delle persone disabili. Questo è bellissimo».
Non ha mancato, l’Arcivescovo, di riportare una sua nota di preoccupazione: «Molte delle persone che si dedicano alle fragilità sono adulte e “in là con gli anni”. Non sempre c’è un adeguato ricambio generazionale. Sappiamo che l’inverno demografico risulta determinante, ma forse possiamo sforzarci anche noi affinché nascano sempre più vocazioni all’impegno nel sociale. Con la Pastorale giovanile ci stiamo provando».
«Ci vuole una visione di investimento sui giovani – ha proseguito -, per permettere loro di poter “mettere su famiglia” e contribuire al contempo alla crescita della comunità. Con i ritmi che ci sono oggi, questo è difficilissimo, ma dobbiamo provarci».
«Sindaci molto presenti»
L’Arcivescovo ha ricordato poi come nei suoi incontri nelle Parrocchie non manchino mai i rappresentanti delle istituzioni locali. «Soprattutto i sindaci», ha affermato. «Li incontro spessissimo, sono molto presenti. Vedo sindaci impegnati, affiatati, attenti. C’è una generale collaborazione con le Parrocchie, anche perché molti di loro erano impegnati nelle comunità cristiane come catechisti, animatori, coristi, volontari della carità. Generalmente c’è molta sintonia».
Mantenimento delle tradizioni locali
Rispondendo alle domande dei giornalisti, l’Arcivescovo ha fatto riferimento alla «bellezza delle tradizioni locali in termini di canti liturgici e non soltanto». Intervenuto il giorno stesso alla trasmissione “Cjargne” su Radio Spazio, dedicata al medesimo tema, mons. Lamba ha riflettuto su come «queste tradizioni rischino di perdersi nel momento in cui un giovane emigra fuori dalla sua terra. Come può portare avanti un’usanza locale? Per questo motivo incoraggio al mantenimento delle usanze locali, perché sono semplicemente belle».
G.L.