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CulturaFriuli Orientale

Le “città divise” al Forum sulla Guerra fredda a Gorizia

«Città divise e città contese negli anni della Guerra fredda» è il tema della 3ª edizione del Forum internazionale sulla Guerra fredda in programma da oggi, giovedì 20, a sabato 22 marzo a Gorizia, per iniziativa dell’Università degli Studi di Udine con l’Università di Harvard – Cold War Studies Project, a cura dell’Associazione Friuli Storia. A curare la direzione scientifica del progetto è lo storico Tommaso Piffer. La “tre giorni” affronterà dunque un tema direttamente collegato all’anno della Capitale europea della Cultura transfrontaliera che riunisce in questi mesi le città di Gorizia e Nova Gorica, storicamente separate dalla Cortina di ferro, finalmente riunite nell’anno di GO! 2025 che celebra il confine e al tempo stesso il suo superamento. La Guerra fredda come antefatto degli scenari del nostro tempo, quindi: un momento storico da indagare e rileggere per comprendere pienamente, sin dalla loro genesi, le tensioni e i conflitti in cui l’Europa e il mondo sono precipitati in particolare nell’ultimo triennio. Perché l’impatto della Guerra fredda sulle zone di confine è durato ben oltre il crollo del muro di Berlino e l’indagine storica è un assist prezioso per la lettura geopolitica degli scenari del nostro tempo.

Sono 40 le grandi voci internazionali in arrivo a Gorizia, storici e analisti di tutto il mondo, che porranno per la prima volta a confronto la storia delle molte città che furono divise o contese durante la Guerra fredda, in Europa e sul pianeta. «Alcune di questa città – spiega il direttore scientifico del Forum, Tommaso Piffer – si trovavano sulla linea della Cortina di ferro, come Berlino, Gorizia-Nova Gorica, Trieste, Mödlareuth. Altre erano invece a cavallo di Paesi formalmente alleati, ma ancora segnati da un recentissimo passato di sangue, come le città lungo il nuovo confine tedesco-polacco marcato dai fiumi Oder e Neisse. In alcuni casi la loro collocazione internazionale rimase incerta per anni, spesso furono teatro di tensioni che sfociarono in episodi anche violenti, come avvenne a Trieste nel 1953. Ed è proprio attraverso la storia delle città divise che si misura l’impatto spesso profondo della Guerra Fredda sulle comunità, in particolare nelle zone di frontiera: ferite che solo in parte si sono rimarginate dopo il 1989, con la caduta del Muro di Berlino».

A inaugurare il Forum sarà un evento pubblico speciale, la lezione magistrale dello storico David Reynolds, dell’Università di Cambridge, su «Il mondo diviso della Guerra fredda», in programma nella sede di Gorizia dell’Università di Udine, in via Santa Chiara, giovedì 20 marzo alle 18, aperto al pubblico e con traduzione simultanea in italiano. Professore emerito di Storia internazionale all’Università di Cambridge e Fellow della British Academy, David Reynolds ha insegnato anche a Harvard e Science Po. È autore di numerosi saggi sulla storia del XX secolo e ha realizzato una serie di film storici per la BBC.

Otto sessioni in tre giorni scandiranno poi (a porte chiuse) il Forum 2025. Si parlerà di Berlino e della Germania divisa, e dell’estremo confine del nordest italiano. Un focus riguarderà inoltre Vienna e il confine austriaco, le città divise nell’Europa comunista durante la Guerra fredda, e quelle europee divise al di fuori del blocco sovietico, infine le città divise nel mondo, fuori dall’Europa. Partner scientifici del progetto 2025 sono le Università di Trieste e di Lubiana, insieme al Centro Studi sulle conseguenze della guerra di Graz. Il Forum è realizzato con il contributo della Regione, della Fondazione Carigo e del Comune di Gorizia e con il supporto logistico dell’Associazione Friuli Storia.
Anna Piuzzi

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