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Le improvvisazioni di Agrimonti aprono le Serate d’organo di San Quirino

Tornano, nella parrocchia di San Quirino a Udine le Serate d’organo di Primavera, inserite nell’ambito del 16° Festival Organistico Internazionale Friulano G.B. Candotti.

Il programma prevede tre concerti che si terranno, nei primi tre giovedì di marzo, nelle due chiese di via Gemona e sui due organi: il Francesco Zanin della chiesa vecchia, strumento adatto per il repertorio più antico, e il Gustavo Zanin della chiesa nuova, di più grandi dimensioni e che consente di spaziare fino alla musica contemporanea.

Protagonisti delle tre serate saranno gli organisti Gabriele Agrimonti, Ruggero Livieri e Davide Mariano.

La prima serata

Ad inaugurare la rassegna, giovedì 6 marzo alle 20.45, sarà proprio Agrimonti. Considerato uno degli organisti italiani più in vista della sua generazione – è nato nel 1995 a Collecchio (Parma) – è attualmente titolare e direttore artistico dell’organo storico della chiesa nazionale di San Luigi dei Francesi a Roma.

Già a 13 anni nominato organista co-titolare della Basilica Magistrale di Santa Maria della Steccata di Parma, si è diplomato nel Conservatorio della sua città, proseguendo poi gli studi in quello di Parigi.

Il suo repertorio spazia dalla musica rinascimentale a quella contemporanea per arrivare all’improvvisazione, di cui è uno specialista, essendo, tra l’altro il primo italiano ad aver vinto premi nei più importanti concorsi internazionali di improvvisazione quali Harlem, St Albans, Strasburgo e Parigi.

Anche a Udine darà un saggio della sua abilità improvvisativa, dedicando ad essa tutta la seconda parte del concerto, all’organo della chiesa nuova. «A Udine improvviserò – racconta Agrimonti – anche seguendo le proposte che riceverò da pubblico. C’è anche una componente ludica nell’arte dell’improvvisazione, dato che si può “giocare” per esempio ad elaborare un tema nello stile di un certo compositore, e anche una componente di sfida, essendo una attività particolarmente complessa, che richiede una pratica notevole e una base molto solida di teoria musicale, composizione, armonia e contrappunto».

Nella prima parte nella chiesa antica, invece, Agrimonti proporrà il Concerto in re min. di Benedetto Marcello e il Concerto in re magg. n.9 di Vivaldi, proposti nella trascrizione di Bach. «Trovo particolarmente interessante proporre queste trascrizioni – spiega il musicista – perché Bach non si è limitato a un semplice adattamento alla tastiera, ma ha rielaborato la musica con grande libertà creativa. La scrittura è vivace e leggera, ma al tempo stesso ricca e articolata e saprà valorizzare al meglio i registri più luminosi e brillanti dell’organo della chiesa antica». Tra le due composizioni Argimonti eseguirà quattro brani dalle 12 sonate per organo op. 1 di Gaetano Valeri. Questa musica, «ha un carattere più semplice e cantabile e si concentrerà sui suoni dell’organo che più ricordano quelli dell’orchestra classica: archi, flauti, trombe e voce umana.

I concerti successivi

Giovedì 13 marzo, protagonista sarà Ruggero Livieri. Originario della provincia di Venezia, diplomato a Padova, dal 1978 svolge un’intensa attività concertistica in tutta Europa, con musiche di Buxtehude, Bach e Mendelssohn. Ha al suo attivo diverse registrazioni dedicate a Bach.

Chiuderà la rassegna, giovedì 20 marzo, Davide Mariano. Classe 1988, originario di Campobasso, nel 2023 è arrivato a Udine come professore ordinario d’Organo al Conservatorio Tomadini. Eseguirà musiche di Frescobaldi, Pasquini, Ferrini, Clarembault, Couperin, Bach, Raison.

Stefano Damiani

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