Vogrig: «Serve più consapevolezza, cooperazione in prima linea»
Il 16 per cento di lavoratori e lavoratrici intervistate ha dichiarato di aver subito violenza o molestie sul posto di lavoro. Ma basta riportare esempi di molestie o violenza – chiedere a una lavoratrice di preparare un caffè al capo perché “le donne lo fanno meglio”, dover ascoltare barzellette a sfondo sessuale o essere chiamato “reginetta” perché gli hobby di quel lavoratore non sono considerati maschili – e la percentuale sale di otto punti. È il risultato di una ricerca svolta nell’ambito del progetto “Buone pratiche per l’individuazione, la prevenzione e la gestione dei fenomeni di violenza e molestia sui luoghi di lavoro”, di Legacoop Fvg con la direzione regionale dell’Inail e in collaborazione con Isfid Prisma. Il sondaggio è stato effettuato in nove cooperative della regione, per quasi cento lavoratori (28%) e lavoratrici (72%). Degli intervistati, come anticipato all’inizio, il 16% ha dichiarato inizialmente di aver subito molestie o violenza (84% no; 16% sì). Percentuale che sale al 24 per cento dopo aver ascoltato alcuni esempi di violenza o molestia (76% mai subita; 24% sì). Il 46% del campione che riferisce di aver subito molestia ha dichiarato che questa è stata esercitata da personale dipendente della propria impresa; il restante 54% da esterni come clienti dei punti vendita, o pazienti e familiari nel caso di servizi alla persona. «Il sistema cooperativo – ha commentato la presidente di Legacoop Fvg, Michela Vogrig – deve essere in prima linea in questo campo perché come sua mission lavora proprio sul coinvolgimento dei soci e delle socie e quindi per far accrescere una cultura del rispetto».
Per quanto riguarda il tipo di molestia o violenza subita, il 5 per cento ha dichiarato il pedinamento, un altro 5 per cento un comportamento a sfondo sessuale, ancora un altro 5 per cento battute o gesti sessualmente allusivi, il 9 minacce, intimidazioni, ricatti per aver respinto delle avance, il 9 frasi equivoche a doppio senso, il 13 apprezzamenti verbali sul corpo e/o sulla sessualità, il 18 contatti fisici non richiesti, il 36 battute e/o gesti volgari. Complessivamente, l’81 per cento descrive le molestie subite quali apprezzamenti verbali sul corpo e/o sulla sessualità, battute e gesti sessualmente allusivi, battute e/o gesti volgari, contatti fisici non richiesti, frasi equivoche e a doppio senso. Un dato che evidenzia quanto siano frequenti alcuni modi di porsi nei confronti delle persone.
Rispetto alla frequenza degli episodi di violenza subiti, il 64% riferisce di averli ricevuti da due a cinque volte, mentre le strategie difensive messe in atto dalle persone che riportano di aver subito la molestia confessano che il 33 per cento ha reagito in maniera fisica o verbale, l’11 ha chiesto di non lavorare più insieme e l’11 ha finito per modificare il proprio abbigliamento.
La maggior parte di intervistati e intervistate ha riferito rabbia, frustrazione, paura, senso di impotenza; l’82 per cento ha riportato di non essere a conoscenza dell’esistenza di una procedura di segnalazione della molestia all’interno della propria azienda e il 64 ha dichiarato di non conoscere l’accordo regionale per il contrasto alle molestie e alla violenza nei luoghi di lavoro sottoscritto il 12 gennaio 2018 con le Agci Fvg, Cgil, Cisl, Uil e la consigliera regionale di parità. Il progetto verrà portato il 13 settembre prossimo a Trieste nel corso della tappa regionale del Forum della prevenzione “Made in Inail”.