Dal 2 settembre nell’Azienda sanitaria Friuli Centrale è in vigore il decreto 706 del direttore generale, Denis Caporale, che prevede l’attivazione di un “percorso di tutela” per consentire all cittadino di accedere alle prestazioni specialistiche ambulatoriali “entro i tempi massimi di attesa stabiliti dalla classe di priorità, nell’ambito dell’Azienda sanitaria di residenza”, ovvero: non più di 10 giorni per la priorità breve, 30 giorni per le visite e 60 per le prestazioni diagnostiche in priorità differita; 120 giorni in priorità programmata. A ricordarlo è stata l’associazione “Diritti del malato” della provincia di Udine nel corso della tavola rotonda dal titolo “Sulle liste d’attesa in Friuli-Venezia Giulia, alla luce del nuovo regolamento della Asufc”, tenutasi sabato 9 novembre, nell’aula 4 dell’Università di Udine, a palazzo Antonini.
«Questo regolamento in Asufc è attivo – ha spiegato la presidente dell’associazione, Anna Agrizzi – e sappiamo che varie persone hanno avuto l’anticipazione della visita. Purtroppo però ci sono arrivate anche molte segnalazioni che gli operatori del Cup non informano i cittadini di questo decreto».
Da qui l’impegno dell’associazione Diritti del malato per pubblicizzare tale opportunità, anche con un “vademecum”. «Il cittadino – ha proseguito Agrizzi sintetizzando il “vademecum” – una volta informato dal Cup che la visita è fuori dai tempi indicati nella prescrizione, entro quattro giorni lavorativi dalla comunicazione stessa deve recarsi personalmente e munito della prescrizione al Cup e chiedere di essere inserito nel percorso di tutela per essere poi contattato dall’operatore in un secondo momento per la comunicazione della fissazione del nuovo appuntamento. Per questo è necessario farsi sempre stampare un documento da cui risulta la fissazione del primo appuntamento della visita medica presso il Cup».
Nel regolamento Asufc, nota ancora l’associazione, «è specificato che il personale del Cup chiederà al cittadino un recapito telefonico per poterlo richiamare per dare l’appuntamento nei tempi prescritti perché, come indicato dalla normativa, l’Azienda Sanitaria è responsabile di comunicare quando e dove vengono concessi i servizi richiesti nei tempi prescritti e sempre – ha sottolineato Agrizzi – presso l’azienda Sanitaria Friuli Centrale». Cosa che in realtà non accade. «Tutti i giorni – ha affermato Stefano Vignando, presidente regionale dello Snami FVG (sindacato medici di Medicina generale) – assistiamo ad anziani mandati non solo da Tolmezzo a Latisana, ma anche a Trieste, Gorizia, Pordenone». Inoltre, specifica Agrizzi, «il cittadino può anche rivolgersi all’Ufficio relazioni con il Pubblico per fare la segnalazione entro quattro giorni dal contatto con il Cup oppure inviando una mail a dirittimalatoudine@gmail.com o andando direttamente in associazione allegando la prescrizione».
L’articolo completo sul numero de La Vita Cattolica del 13 novembre 2024.