Chissà quanti ricorderanno il sigàro (con l’accento sulla a) che nel 2000 Alibegovic fumò negli spogliatoi del “Carnera”. Fu il pegno di una scommessa, quella dell’allora capitano della Snaidero, che si impegnò a sfumazzare un sigaro (scegliete voi l’accento) in caso di promozione in serie A.
A distanza di venticinque anni – e sedici anni dopo l’ultimo bye bye alla massima serie – un altro Alibegovic con una mano non meno fumante centra il canestro da tre punti che, a 36″ dalla sirena, consacra una partita combattutissima contro Rimini, la più temibile avversaria del campionato. E chiosa una stagione da sogno che vede il basket udinese salire di nuovo nell’Olimpo italiano della palla a spicchi. Dal padre al figlio, l’APU Udine è di nuovo in Serie A.

Domenica 13 aprile in un Carnera mai così caldo (e mai così piccolo) si sono affrontate la prima e la seconda in classifica. Già di per sé un match caldo, caldissimo. Peraltro in grande equilibrio fino all’inizio della seconda metà di gara, quando gli udinesi – sotto la spinta di Hickey, Da Ros, Ikangi, Johnson, Pullanzi e un redivivo Alibegovic – hanno spostato gli equilibri a favore dei bianconeri. 95-86 il risultato finale, con festa e lacrime di gioia dentro e fuori quel minuscolo palasport là ai Rizzi. Primo posto in classifica assicurato, a tre giornate dalla fine del campionato. Tradotto: promozione diretta in Serie A.

«Con un pubblico come questo non potevamo non stare in A1» ha affermato il presidente Alessandro Pedone – lui, stavolta, con un sigaro in bocca – , che poi non lesina parole al miele per l’allenatore Adriano Vertemati «Volevamo tornare in A in cinque anni. Grazie a lui ce ne abbiamo messi di meno – ha affermato il paron -. Vorrei ringraziare i nostri sponsor, i tifosi: senza loro non saremmo qui».
Festa grande, insomma, per i bianconeri del basket. A differenza di quelli del calcio, che qualche decina di metri più in là paiono aver staccato la spina. Pazienza, in qualche modo si riaccenderà. Ora il Friuli si gode un capoluogo sempre più da Serie A. Aspettando – chissà – qualche fuoco d’artificio anche più in là, a Cividale, dove la palla a spicchi rimbalza tra vittorie promettenti e qualche scivolone sul fil di sirena. Che bello sarebbe se oltre a Udine potessero festeggiare qualcosa di importante anche i gialloblu. Ma questa sarà un’altra storia. E, chissà, un altro sigàro.
G.L.