Dopo i lavori di sistemazione dei locali, ora fa bella mostra di sé nella sacrestia della Pieve di San Martino Vescovo a Marano Lagunare. Si tratta del crocifisso ligneo restaurato di recente per volontà della Parrocchia della cittadina lagunare, grazie a un prezioso contributo della Fondazione Friuli.
La scultura, risalente al XIX secolo, presentava uno stato conservativo piuttosto compromesso, non solo dalla perdita di alcune dita delle mani e dei piedi, ma pure da una superficie ricoperta da molti strati di colore (almeno otto) che ne impedivano di apprezzarne l’intaglio, come riporta la relazione dell’intervento, affidato alle professioniste della ditta Arecon-Arte Restauro Conservazione di Campoformido.
L’operazione, andata avanti da aprile a dicembre 2024 – con la direzione scientifica di Annamaria Nicastro della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del Friuli-Venezia Giulia – ha consentito di riportare l’opera al suo antico splendore, non solo ripulendola, così da rimettere in luce i colori originali, ma pure di ricostruire le porzioni andate perdute, riposizionando al contempo il braccio sinistro del Cristo che risultava staccato.
Un paziente e pregiato intervento conservativo – svoltosi nel laboratorio di Arecon – che ha consentito di “restituire” alla comunità maranese un’opera che risultava piuttosto compromessa e che, come ha evidenziato il vicario parrocchiale don Alex De Nardo, senza il progetto di restauro avrebbe potuto andare definitivamente perduta. «È stato un oggetto molto utilizzato in passato – conferma il sacerdote – ed è rimasto esposto finché il suo deterioramento aveva obbligato a metterlo in soffitta».
Poi, dunque, la decisione di riportarlo al suo antico splendore. «Un’iniziativa che si inserisce in una più vasta operazione di sistemazione del patrimonio della Pieve – evidenzia don De Nardo – che è cominciata con il restauro della copertura lignea settecentesca del fonte battesimale inaugurata la Pasqua dello scorso anno, poi abbiamo risistemato le luci ed eseguito alcuni lavori in sacrestia, come rinnovo delle luci, ritinteggiatura e sistemazione dei mobili».
In futuro, aggiunge il sacerdote, proprio per proseguire nel compito «di conservare il patrimonio storico-artistico ricevuto in eredità, non appena avremo reperito i fondi necessari, l’intento è sistemare anche gli intonaci interni ed esterni e gli altari, oltre che restaurare un’altra statua lignea che abbiamo in soffitta e che rappresenta San Nicola».
Monika Pascolo