Anche Masarolis, frazione di Torreano, avrà presto una struttura ricettiva per accogliere i viandanti del «Cammino celeste». Sono infatti in corso i lavori per il recupero della casa che, alla sua morte (nel 2010 all’età di 90 anni), Filippo Sturmig lasciò alla fondazione «Aminta Flebus». Il desiderio di Sturmig era infatti che l’edificio potesse concorrere allo sviluppo di Masarolis e della Val Chiarò.
«Casa Sturmig – spiega Simone Clavora, consigliere comunale di Torreano che in rappresentanza dell’Amministrazione comunale siede nel consiglio della fondazione – contribuirà a costruire un’offerta ricettiva, rivolta in particolar modo ai pellegrini del “Cammino celeste”. Al punto d’arrivo della quarta tappa sul percorso di fede tra Aquileia e il Monte Lussari, infatti, al momento si può pernottare solo nel centro sociale del paese, dove però le persone si trovano spesso a dormire per terra, quando la carenza di spazi non li spinge a scendere a Torreano o Cividale. Abbiamo dunque partecipato a un bando che il Gal Torre Natisone aveva pubblicato nel 2023, finalizzato a interventi di edilizia e restauro su immobili per la creazione di posti letto».
«Finanziando il cantiere di Masarolis – osserva ancora Clavora –, il Gal ha messo a disposizione il 60% delle risorse necessarie, circa 20 mila euro. Il resto sarà stanziato dalla fondazione Flebus. Attualmente la realizzazione del progetto è a metà, perché i lavori nella casa di Filippo sono già in fase avanzata di realizzazione.
La parte più corposa dell’intervento riguarda il primo piano dell’edificio, che viene rinnovato, col rifacimento dei servizi igienici e la creazione di due stanze distinte, ricavate dalla camera e dalla cucina dell’appartamento. In queste due stanze saranno disponibili 4 o 6 posti letto. Entro la fine dell’anno avremo avviato la struttura di accoglienza all’apertura».
Quale unica condizione al lascito, Sturmig aveva richiesto di mantenere al piano terra una sorta di museo, un luogo che presentasse il suo lavoro di falegname. «Questa sua volontà viene rispettata – assicura Clavora –, la parte al piano terra rimane infatti grosso modo invariata, lasciando spazio alla sua strumentazione e ad alcune sue opere. Una parte viene dedicata alla vita semplice e umile di Filippo, tanto da falegname quanto da sacrestano».
Casa Sturmig è centrale in paese e compone una bella corte storica che si affaccia sulla pianura. Con la graduale sistemazione dell’immobile, quindi, acquisirà maggiore pregio una parte di Masarolis ricca di memoria. «Si trattava dell’ultimo stabile da valorizzare in quella parte dell’abitato – precisa ancora il consigliere –. Da questo punto di vista, l’intervento più importante è il rifacimento di tutto il ballatoio originale in legno, che viene ricostruito mantenendo stile e caratteristiche dei ballatoi diffusi nelle nostre valli. Quello visibile ancora poco tempo fa era inutilizzabile, in quanto era pericoloso il solo provare a salirci».
Intanto Clavora guarda già avanti: «Con un ulteriore bando del Gal potremmo ampliare l’offerta anche al piano mansardato, allestendo una camerata per numeri più grandi, e soprattutto intervenendo pure sul tetto. Sebbene sia stato sistemato, infatti, ha diversi anni e avrebbe bisogno di un intervento più consistente».
Anna Piuzzi