Il “coraggio” di resistere. Contro ogni forma di spopolamento. Anzi, di spaesamento. È il Coraggio (sì, C maiuscola) che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, verrà ad omaggiare domani, sabato 14 settembre, prima ad Ampezzo e poi ad Illegio. Ad Ampezzo per far memoria della Repubblica Autonoma della Carnia – sorta 80 anni fa, tassello importante della Resistenza al nazifascismo – ad Illegio per visitare la mostra internazionale “Il Coraggio”, ma in realtà per evidenziare tutti i valori di una comunità che, proprio attraverso la cultura e specificatamente l’arte, cerca di implementarli per non dover scomparire. Che poi è lo sforzo – come sottolinea mons. Angelo Zanello – di tutte le comunità, piccole e grandi, della montagna, quindi della Carnia, dell’Alto Friuli, delle Valli del Natisone e della Val Torre.
Come si prepara Illegio
Mons. Zanello, parroco di Illegio, a questo riguardo sulla Vita Cattolica dell’11 settembre 2024 ricorda un precedente: la visita di Mattarella, da ministro della Difesa, a Sedilis, dov’era stato invitato dall’allora parroco don Duilio Corgnali, per lanciare chiari messaggi di riconciliazione – dal minuscolo santuario della “Madonna della pace” – al di là del confine a quei tempi in turbolenza.
Mattarella, dunque, ritorna. E quale clima ritrova? «Tutta la comunità di Illegio, ma anche quella di Tolmezzo, è “presa” da questa visita, che per tanti è inaspettata, per altri scontata, perché attesa come atto di riconoscimento dei 20 anni di coraggio dimostrati nel portare avanti una sfida, quella appunto della Mostra internazionale – sottolinea don Zanello – che è una sfida alla rassegnazione, allo scoraggiamento, all’apparente ineluttabilità di un processo di desertificazione della montagna non solo sul piano demografico, ma culturale, identitario. Questi 20 anni di impegno certificano che la reazione è possibile». Lo dimostra Illegio. Lo confermano altre comunità – scrive Francesco Dal Mas sulla Vita Cattolica – Se vogliamo soffermarci soltanto sul piano culturale, non è questa l’esperienza di Cercivento con La Bibbia a cielo aperto? O quella di Zuglio con la Polse? Che poi questo atto di coraggio sia riconosciuto da una personalità autorevole come Mattarella è un supplemento di incoraggiamento. «Siamo onorati di una presenza di tanta autorevolezza morale qual è questo Presidente della Repubblica – aggiunge ancora Zanello –, che oggi rappresenta il meglio che l’Italia esprime: sul piano istituzionale, politico, ma anche etico».
Dell’omaggio presidenziale, prima a ciò che Ampezzo rappresenta nella storia, e dopo a ciò che Illegio significa nel presente, viene data una interpretazione univoca. «Che cosa ha significato quella prima esperienza di Repubblica Autonoma? Mai vi è stato un momento più alto di libertà, di democrazia, di partecipazione, di comunione, di vita “insieme”. Una libertà che ha ridato piena dignità alle nostre comunità, con i parroci (non dimentichiamolo) in testa. Costò poi sacrificio, lacrime, perfino sangue. Ma oggi – insiste Zanello – dovremmo ritrovare quel coraggio. E ritengo, stando all’esperienza delle nostre comunità, che tanti carnici, anche giovani, siano pronti ad offrire questa testimonianza».
L’attesa ad Ampezzo
Si sintonizza con questo approccio anche mons. Pietro Piller, parroco di Ampezzo, oltre che di altre 7 comunità. «Oggi si fa ancora un gran parlare della Costituzione e c’è chi si chiede se viene o no minacciata dalla riforme in cantiere – afferma sempre intervistato da Dalmas sulla Vita Cattolica –. A sentire i testimoni di quell’esperienza della Repubblica autonoma, mi sentivo rivendicare con orgoglio – e non solo ad Ampezzo, ma in tutta la Carnia – che proprio quell’esperienza maturata nelle nostre valli è stata l’ispiratrice dei Padri fondatori della Carta Costituzionale. I valori fondativi della libertà, della democrazia partecipata, della solidarietà, della condivisione sono stati al centro di quella prima “sperimentazione” di autonomia. Un percorso che voleva unire, non dividere». Mons. Piller, ricordando che il “cantiere” durò pochi mesi, invita, allo stesso tempo, a non dimenticare i sacrifici che ha comportato, le dure conseguenze che ci sono state. «Sarà interessante capire quali prospettive verrà ad aprirci il Presidente», conclude. Sarà mons. Piller a celebrare, domani, la Messa in suffragio dei morti, voluta dallo stesso mondo partigiano. «Non potrò non far memoria – conclude – dello specifico contributo portato, all’epoca, dalla Chiesa, in particolare dai parroci e dalle loro comunità. Chiesa che in Carnia, con queste espressioni, è sempre stata alla testa dei movimenti».
Il programma della visita
Ad Ampezzo, sabato 14 settembre, nel duomo della Beata Vergine del Rosario e San Daniele profeta, sarà celebrata una Messa, alle ore 9, in ricordo dei Caduti, che sarà accompagnata dal coro “Giuseppe Peresson” di Arta Terme. Al termine della celebrazione si raggiungerà il monumento ai Caduti dove sarà deposta una corona d’alloro con la presenza del picchetto d’onore della brigata alpina “Julia”. Quindi, in piazza “Zona Libera 1944” si svolgerà la commemorazione ufficiale. Dopo i saluti istituzionali da parte delle autorità territoriali e gli interventi dei rappresentanti dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) ci saranno le testimonianze dirette di rappresentanti della Resistenza nella Zona Libera del 1944. La cerimonia si svolgerà alla presenza del Presidente della Repubblica. L’accompagnamento sarà della fanfara della “Julia” e dei canti del coro “Giuseppe Peresson”, del coro popolare della Resistenza di Udine con Marco Martinis e del coro dell’Istituto comprensivo “Val Tagliamento”.
Il programma della visita del presidente Mattarella ad Illegio prevede l’accoglienza degli invitati a partire dalle 10. Il Teatro Tenda ospiterà alcuni interventi d’arte dalle 11.30, coordinati da Dante Scarsini, vicepresidente del Comitato di San Floriano. Si esibirà il Coro di voci bianche Artemìa. A mezzogiorno è previsto in piazza l’arrivo di Mattarella, che verrà salutato da Lara Iob, presidente del Comitato di San Floriano, e da don Alessio Geretti e mons. Angelo Zanello, rispettivamente direttore artistico e fondatore del Comitato. Seguirà la visita alla mostra, che potrà essere seguita in video dal Teatrotenda, dove il Capo dello Stato sarà accolto alle 12.44, presenti 450 invitati. Dopo l’Inno d’Italia, interverranno Lara Iob, mons. Zanello, don Geretti. Canterà il Coro Artemia quindi è possibile un intervento di Mattarella che, a seguire, riceverà gli omaggi del Comitato di San Floriano. Il Presidente sarà quindi a colazione da Buteghe di Pierute. Alle 14.30 lascerà Illegio.