Originario di Udine, trapiantato a Padova per specializzarsi in Pediatria presso l’Università patavina, Matteo Tinnirello ha 30 anni e domenica 11 febbraio parte per il Mozambico, precisamente per Beira, dove opera Medici con l’Africa Cuamm. Qui trascorrerà un periodo di 6 mesi, inserito nel progetto JPO, che permette agli specializzando di oltre 35 università italiane di fare un’esperienza in un ospedale africano, affiancati da un medico Cuamm.
«Quando studi a Padova, soprattutto Pediatria, non puoi non conoscere il Cuamm. È durante il mio percorso universitario, infatti, che ne ho sentito parlare e così ho deciso di propormi come Jpo – spiega Matteo Tinnirello –. Questa è la mia prima esperienza in Africa, così come nel campo della cooperazione, ma ho sempre avuto una predisposizione al viaggiare, al partire e conoscere realtà e culture differenti. Parto prima di tutto per imparare, sia dal punto di vista umano e personale, perché dovrò fare i conti con situazioni che qui sono meno frequenti. Sia dal punto di vista clinico, perché potrò imparare una medicina frugale che qui abbiamo un po’ perso di vista. Ci saranno sia momenti di soddisfazione ed entusiasmo sia momenti di grande difficoltà, ma tutto contribuirà alla mia crescita professionale: da medico, la dimensione umana e la cura della relazione con il paziente sono fondamentali, e questo credo che l’Africa possa davvero insegnarlo».
Medici con l’Africa Cuamm è presente in Mozambico dal 1978. Oggi sono impegnati nel paese circa 240 operatori, distribuiti in diverse zone e in numerosi progetti nelle provincie di Sofala, Cabo Delgado, Zambesia e Tete, a supporto di circa 54 strutture sanitarie. A Beira, nella Provincia di Sofala, la seconda città del paese dopo la capitale Maputo, i medici del Cuamm lavorano per la salute materno-infantile nell’Ospedale centrale, che serve un bacino di 1.600.000 abitanti. Insieme garantiscono assistenza nei centri di salute urbani, svolgendo attività di prevenzione e trattamento dell’Hiv/Aids tra i giovani e le donne.
Sempre a Beira, dal 2004, il Cuamm collabora con l’Università Cattolica del Mozambico per formare i futuri medici nel loro paese natale, inviando medici docenti e raccogliendo fondi per sostenere economicamente gli studenti meritevoli, attraverso borse di studio. In questi anni, sono ben 457 i medici mozambicani laureatisi a Beira, anche grazie al Cuamm. Nel nord, al confine con la Tanzania, Medici con l’Africa Cuamm lavora nel distretto di Cabo Delgado, area tristemente nota per l’instabilità e gli scontri dei ribelli. Il numero di sfollati interni ha raggiunto l’allarmante cifra di più di 750.000 persone, su una popolazione di 1,2 milioni di abitanti. Medici con l’Africa Cuamm garantisce interventi di salute materno-infantile e fornisce assistenza medica di base agli sfollati. Mentre nell’area di Tete, il lavoro si concentra sull’ambito di salute sessuale-riproduttiva degli adolescenti.
È possibile sostenere Medici con l’Africa Cuamm con una donazione online su wwww.mediciconlafrica.org
Medici con l’Africa Cuamm
Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 8 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 3.400 operatori sul campo, di cui 247 italiani. Appoggia 21 ospedali e 124 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria) 4 scuole per infermieri e ostetriche e una università (in Mozambico).