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Cronaca

Messo in sicurezza il condominio dello spaccio

La Polizia locale del Comune di Udine ha bloccato gli ingressi del palazzo in borgo stazione diventato luogo di spaccio e assunzione di stupefacenti. Finito di costruire nel 2011, non è mai stato abitato a causa del fallimento della ditta costruttrice. 

Questa mattina all’alba la Polizia Locale, alla presenza dell’Assessore alla sicurezza del Comune di Udine Alessandro Ciani, ha effettuato un intervento di messa in sicurezza in uno stabile di viale Europa Unita, situato di fronte alla stazione, oggetto di procedura fallimentare. Le operazioni, che sono state svolte dalla Ditta Tilatti, cui il Tribunale di Bologna ha assegnato i lavori, hanno previsto la chiusura degli ingressi dell’edificio e dei sotterranei. 

 

L’edificio, finito di costruire nel 2011 sulla base di una costruzione preesistente e dotato di 48 appartamenti completamente rifiniti, dagli infissi ai sanitari, e di un garage a due piani per un totale di 240 posti auto, non è mai stato adibito alla propria destinazione d’uso abitativa e commerciale a causa del fallimento della proprietà, con sede a Imola, avvenuta nel 2013. Da quel momento l’edificio è diventato la dimora di senzatetto, spacciatori e consumatori di sostanze stupefacenti.

 

All’interno dell’edificio, non solo nelle parti comuni ma anche in uno degli appartamenti la cui porta è stata abbattuta, e nei garage gli agenti della Polizia Locale, accompagnati da due agenti della Questura di Udine, hanno infatti trovato siringhe usate, strumenti per la preparazione delle dosi di eroina e per il consumo di crack, rifiuti di ogni genere, resti di cibo, giacigli improvvisati.

 

“Finalmente oggi – ha commentato l’Assessore Ciani – stiamo ponendo fine all’assurdità di uno stabile di pregio, nuovo e situato in pieno centro che invece di essere abitato da famiglie e persone per bene come vorrebbe il buonsenso è stato per anni la residenza di venditori di morte. Ritengo tuttavia che, anche a fronte del degrado che oggi ci siamo ritrovati di fronte e ai danni che negli anni sono stati fatti, il complesso risulti, a livello infrastrutturale, in buono stato, come dimostra la facciata esterna, guardando la quale nessuno immaginerebbe mai le condizioni igieniche dell’interno. Il fatto poi che tutti gli appartamenti, tranne uno, siano ancora chiusi dimostra il fatto che i danni sono stati fatti solo nelle parti comuni. Mi auguro quindi che lo stabile trovi presto un nuovo acquirente e che possa tornare nella disponibilità della cittadinanza, rappresentando un nuovo passo verso il definitivo ritorno dello splendido Quartiere delle Magnolie alla sua storica signorilità”.

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