«La solidarietà non è e non può essere un reato»
“La magistratura ha archiviato ogni accusa verso i due anziani cittadini di Trieste che in questi anni hanno animato una rete di assistenza e di sostegno per i migranti che giungono stremati dalla rotta Balcanica, e che erano stati accusati di favorire l’immigrazione clandestina. Una bellissima notizia.” Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni dopo la decisione del tribunale nei confronti di Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir, la coppia triestina che da anni aiuta migranti. “Coloro che fanno del razzismo, del pregiudizio, della paura la propria azione politica quotidiana si mettano l’animo in pace – conclude il leader di SI – la solidarietà non è e non può essere un reato”.
“Il pubblico ministero e il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna hanno convenuto di archiviare l’accusa fatta nei nostri confronti ‘non emergendo elementi che consentano la sostenibilità dibattimentale dell’accusa’”. Il giudice non ha ravvisato gli estremi per procedere “nei confronti di chi agisce solidalmente con i migranti”, affermano in una nota pubblicata sul profilo Facebook dell’organizzazione di volontariato Linea d’Ombra, gli stessi Fornasir e Franchi, sottolineando che “continua la lotta”. La coppia triestina era rimasta coinvolta in un’indagine per il contrasto di un’organizzazione criminale, finalizzata all’ingresso e al transito in territorio nazionale di immigrati irregolari, a scopo di lucro. A febbraio 2021 i due volontari avevano riferito di una perquisizione nella loro abitazione privata e nella sede dell’Odv, che offre assistenza e cure mediche a chi passa in transito per la città di Trieste.
“Inizialmente – si legge nella nota – l’indagine riguardava solo Gian Andrea. In un secondo tempo, anche Lorena”. Da qui “lo spostamento del caso al tribunale di Bologna”, poiché la donna, “giudice onorario presso il Tribunale dei Minori di Trieste, rientra nei ranghi della magistratura per la quale è competente il tribunale bolognese”. Nel capoluogo dell’Emilia Romagna “il pm ha chiesto l’archiviazione che il Gip ha confermato”. Da questa vicenda, conclude la nota, si rende “ancora una volta evidente il carattere politico delle denunce nei confronti degli attivisti solidali con i migranti: così è caduta la denuncia contro Mediterranea e prima ancora quella contro Carola Rackete. Crediamo che cadrà anche quella di Andrea Costa di Baobab di Roma. Diverso è caso di Mimmo Lucano perché gli inquirenti ritengono che si tratti di un esempio pericoloso in quanto avrebbe potuto diffondersi presso altri piccoli comuni spopolati come esempio di rinascita sociale”.