Brucia ancora la montagna friulana. E le esalazioni di fumo inondano l’intero Friuli, giungendo – domenica 1 e lunedì 2 settembre – fino a Udine. Hanno infatti ripreso vigore le fiamme che da diversi giorni stanno attanagliando il Monte Cimadors, a nord di Moggio Udinese non lontano dall’abitato di Grauzaria (che, tuttavia, risulta ancora ben distante dal fronte del fuoco). L’incendio, attivo da molti giorni, interessa un’area di decine di ettari con una pendenza però impervia che non agevola le operazioni di contenimento e spegnimento. A complicare la situazione, il vento e la vegetazione secca, quindi facilmente infiammabile.
Nel primo pomeriggio di sabato 31, quando la colonna di fumo era ben visibile anche nella zona collinare, un elicottero del Servizio aereo regionale della Protezione civile ha effettuato alcuni tentativi di spegnimento. Nel tardo pomeriggio c’è stata un’ulteriore ripresa che non è stato possibile contenere immediatamente nonostante l’intervento di due elicotteri. In tarda serata il fianco sinistro dell’incendio (verso est) presentava un fronte di alcune centinaia di metri. L’incendio è proseguito per tutta la notte.
Nella tarda mattinata di domenica l’incendio ha preso vigore per poi andare fuori controllo verso le 14 nonostante stessero operando due elicotteri del Servizio aereo regionale della Protezione civile e anche due Canadair. Dal tardo pomeriggio è stato dirottato anche il terzo elicottero del Servizio aereo regionale della Protezione civile dopo aver concluso un intervento a Monfalcone.
Si stima che la superficie coinvolta sia di circa un centinaio di ettari.
Evacuate Moggessa, Badius e Borgo di Mezzo
A causa dell’incendio che da molti giorni imperversa sul monte Cimadors, nella mattinata di lunedì 2 settembre è stata disposta l’evacuazione precauzionale delle borgate di Moggessa, Badius e Borgo di Mezzo, piccoli borghi nel comune di Moggio udinese, per il fumo che ormai incombe sulla zona. Dopo un sopralluogo con i tecnici della Protezione civile Fvg, la sindaca Martina Gallizia ha firmato il provvedimento che riguarda all’incirca una dozzina di persone, tra cui dei turisti. Sul posto stanno operando tre Canadair e altrettanti elicotteri della Protezione civile regionale, mentre volontari e forestali collaborano da terra: l’area del rogo è in quota, impervia, ed è irraggiungibile via terra.