Si possono vedere le opere realizzate dagli allieci della Scuola di Spilimbergo sul rapporto tra mosaico e design. L’esposizione è allestita nella Galleria della Scuola.
Mosaico&Mosaici 2020, la mostra annuale della Scuola Mosaicisti del Friuli, ha già riscosso curiosità e interesse. Numerosi i visitatori che hanno varcato la soglia della Scuola di Spilimbergo per vedere le opere realizzate dagli allievi nell’anno formativo 2019/2020, ma anche per conoscere un’istituzione storica che racconta l’arte del mosaico attraverso la ripresa degli antichi pavimenti romani fino alle libere creazioni contemporanee tra forme tridimensionali e oggetti di design.
Proprio sul rapporto tra mosaico e design è incentrata l’esposizione allestita nella Galleria della Scuola, palazzo adiacente che nei suoi ampi spazi accoglie lavori eseguiti in periodi diversi: dal fondale per la fontana friulana della Biennale di Monza nel 1923 al tavolino pubblicitario della Campari progettato da Marcello Nizzoli nel 1929, dalle superfici mosaicate di vasi e sculture alla panchina elaborata nelle lezioni di terrazzo dagli allievi che, a settembre, inizieranno il secondo corso.
D’altronde è stato Enrico Sarcinelli, sindaco di Spilimbergo, Città del Mosaico, a definire la Scuola come un compendio di cultura, espressione di un saper fare tradizionale della nostra regione. Ciò ben si lega alla finalità formativa della Scuola evidenziata dall’Assessore regionale Stefano Zannier durante la cerimonia inaugurale della mostra.
Il costante afflusso di visitatori dimostra l’interesse diffuso per l’arte e per la cultura artigianale qui espressa dai risultati raggiunti dagli allievi che diventeranno i migliori ambasciatori del mosaico nel mondo. Non si dimentichi che più della metà di loro proviene dall’estero e a Spilimbergo studia per ottenere la qualifica di “Maestro mosaicista”.
Nella mostra si vedrà come gli allievi del primo corso si avvicinino al mosaico cimentandosi in copie ed interpretazioni di opere romane e schemi geometrici, di come il mosaico bizantino, caratterizzato dalla tecnica di posa diretta delle tessere e dall’uso dell’oro, sia argomento di studio per gli allievi del secondo corso e quali siano i risultati dell’autonomia interpretativa ed esecutiva incentivata negli allievi del terzo e ultimo anno. Si potrà ammirare Pavo, la grande opera-simbolo della mostra, Ver Sacrum, l’installazione ispirata alle linee della Secessione viennese, le simulazioni di tessuti drappeggiati, l’omaggio alla pittura figurativa e realista di Gianluca Corona, la ricerca sul colore e sugli infiniti accostamenti per trasmettere sensazioni e stati d’animo, suggeriti dall’arte di Hermann Nitsch.
In agosto, ogni giorno, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.00, la Scuola è aperta a tutti i visitatori, siano essi appassionati d’arte o semplicemente curiosi di conoscere qualcosa in più della nostra regione.