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Motostaffetta, la solidarietà che “corre” tutto l’anno al rombo dei motori

Ogni anno non passano certo inosservati quando lo “spettacolo” del Giro d’Italia di ciclismo arriva in Friuli, con immagini che vengono poi “proiettate” in tutto il mondo. Loro, rettilineo dopo rettilineo, incrocio dopo incrocio, curva dopo curva, salita dopo salita, sono sempre lì, con quella inconfondibile tuta colorata, a bordo di rombanti moto. A garantire la sicurezza. Di partecipanti e pubblico. Sia che si tratti dell’appuntamento con la nota “corsa rosa”, sia di altre manifestazioni sportive – di livello nazionale e internazionale – che si disputano su strada, a bordo di una bici o a piedi.

Sono gli “angeli custodi” della Motostaffetta Friulana, sodalizio che nel 2025 taglia il traguardo del 25° anno di attività, anche se di fatto si è costituito ufficialmente nel 2007 – come organizzazione di volontariato, con sede a Rive d’Arcano – e da allora immancabile protagonista nell’accompagnare «eventi sportivi, prevalentemente in ambito ciclistico», come sottolinea il presidente Daniele Decorte. Trentaquattro volontari che ogni anno macinano chilometri su chilometri in qualità di scorta tecnica, «figura prevista dal Codice della strada – spiega Dino Dell’Oste, storico componente della Staffetta Friulana – che supplisce al compito della Polizia Stradale, garantendo il regolare e sicuro svolgimento in ambito stradale di tutte le manifestazioni sportive». Per la serenità e il divertimento di atleti e pubblico.

Così accade anche quando a correre su strada sono i “cicloni”, persone diversamente abili che seduti su apposite carrozzine modificate effettuano lunghe corse su strada con la sola forza delle braccia. «In questo caso atleti e mezzi non risultano più alti di un metro da terra – evidenzia il volontario Loris Marioni – rappresentando un ostacolo difficilmente visibile dall’utente della strada». Ecco allora che la presenza dei motostaffettisti garantisce non solo la sicurezza, ma lo svolgimento delle gare stesse accompagnando metro dopo metro i partecipanti.

Volgendo lo sguardo al 2024, tra le attività che hanno potuto contare sulla preziosa “scorta” dei volontari del sodalizio friulano, come illustrano Paolo Pinat e Marco Blarzino, anche la 69ª edizione della Coppa Montes con ciclisti juniores provenienti dall’Italia e dall’estero, la 14ª tappa del Giro d’Italia di handbike, il 51° Giro ciclistico master del Fvg, la 60ª edizione del Giro ciclistico regionale per le categorie Under 23 ed Èlite, oltre alla Maratonina Udinese, alla Mytho Marathon e alla Corsa dei Castelli.

Ma non è tutto. Perché in moto arriva anche la solidarietà grazie al progetto “No alla Solit’Udine” che ha visto tra i protagonisti anche i volontari della Staffetta Friulana che, a bordo delle proprie moto, sono arrivati laddove c’era più bisogno, in particolare in supporto ad anziani soli, residenti a Udine e nell’area Collinare. «Ci si offre per il ritiro di referti medici, la consegna di farmaci a domicilio, prenotazioni di visite ed esami e per alcune piccole commissioni», spiega Fabrizio Buiatti, uno dei motociclisti.

E mentre si traccia, con soddisfazione, il bilancio del 2024, già i motori rombano in vista degli appuntamenti del nuovo anno. Tra questi le due tappe targate Fvg del Giro d’Italia, occasione per rendere omaggio a Gorizia e Nova Gorica, nell’anno della capitale europea della cultura “Go!2025”. E la Motostaffetta Friulana sarà lì, sempre in prima linea a garantire che lo spettacolo vada in scena nel miglior modo possibile. In tutta sicurezza.

Monika Pascolo

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