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Ambiente

Occhi aperti: salgono le temperature e i rettili fanno capolino

Dopo le piogge copiose di metà marzo, le prime giornate di sole di primavera scaldano le pietre e i tronchi degli alberi che prendono vita e le fioriture di crochi e primule ci avvisano che la primavera è alle porte. I più attenti cominceranno a notare qualche rumore familiare come il fruscio di una lucertola che si sposta fra rocce e rametti e chi si avventura lungo mulattiere ben esposte al sole potrà scorgere anche ramarri e serpenti (incluse le vipere!) che tra le fessure delle rocce si termoregolano. I rettili sono infatti animali eterotermi, ovvero a sangue freddo, quindi con temperatura interna che dipende da quella esterna. È dunque solo grazie all’aumento delle temperature che i loro corpi ricominciano ad “accendersi” consentendo all’animale di muoversi, alimentarsi e ad attivare tutte le funzioni biologiche che lo porterà in tempi brevi a cercare un partner e dare origine a nuove generazioni di rettili. Per l’osservatore della natura la primavera è un periodo ottimo per cercare questi striscianti vertebrati: la scarsa vegetazione e la lentezza dei movimenti dei rettili consentono una facile individuazione degli stessi e la possibilità di ammirarli in comodità.

Biacco carbone, Duino

Ogni ambiente ha i suoi protagonisti: nelle zone urbane e costiere si possono vedere in pieno giorno (poi con l’avvio della bella stagione diventeranno notturni) i gechi comuni e le lucertole muraiole; sotto manufatti e tronchi si nascondono gli orbettini, mentre ai margini delle siepi tentano di riprendere le attività i neri biacchi carboni e i saettoni.
Pure le acque stagnanti riprendono vita ed ecco comparire le testuggini palustri europee accanto alle alloctone testuggini palustri americane a fare bagni di sole in queste piscine naturali, insieme alle natrici dal collare e alle natrici tassellate.

Orbettino italiano Anguis veronensis, chiesetta del Gran Monte

Questa attività rettiliana tardo invernale coinvolge tutta la fascia planiziale fino alle cime prealpine con versanti esposti verso sud; al contrario l’arco alpino interno e i versanti rivolti a nord vivranno ancora diverse settimane di “inverno”, e qui i rettili compariranno più tardi. Si potranno notare qui i colubri lisci e i marassi, quest’ultima specie capace di muoversi perfino sulla superficie coperta dalla neve.

Non dimentichiamo che tutte le specie di rettili sono protette da una normativa regionale (L.R. 9 del 23.04.2007) e la loro uccisione è sanzionabile. Per eventuali problemi con i serpenti e vipere, soprattutto se non vengono graditi presso le proprie abitazioni e giardini, è opportuno contattare il Corpo Forestale Regionale. Ricordiamo infine che le vipere non sono animali aggressivi, per evitare il loro morso basterà una minima attenzione negli ambienti dove potenzialmente possono essere presenti, avendo anche la premura di tenere un eventuale cane ben al guinzaglio vicino a noi.
Tiziano Fiorenza

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