Con le mani dentro la complessità del tempo presente, le Caritas sono realtà capaci di intercettare – ben prima di altri – bisogni e necessità, ma anche risorse inaspettate da valorizzare. E la Caritas diocesana di Udine non fa eccezione. «Diamo concretezza – spiega il direttore, don Luigi Gloazzo – a quella che viene chiamata “sussidiarietà”: arriviamo cioè dove lo Stato non c’è ancora o dove non riesce ad intervenire, per i più diversi motivi, uno su tutti perché ancora non si è preso a cuore un dato problema, una particolare necessità. È lì che riusciamo a immaginare e sperimentare progettualità nuove, col tempo, accendendo i riflettori su questo frangente, facendo advocacy e coinvolgendo anche le istituzioni, il progetto un passo alla volta diventa servizio». «Dentro questo processo – prosegue don Gloazzo – l’apporto dei fondi 8xmille diventa essenziale».
Dunque provvedere a un bisogno, ma allo stesso tempo illuminarlo per farlo emergere in modo che a farsene carico sia l’intera collettività, in un orizzonte di corresponsabilità. «Per farlo – spiega il direttore Caritas – ci avvaliamo delle “opere segno”: la mensa, gli empori solidali, l’asilo notturno e così via. Ognuna di queste realtà è finanziata con il venti per cento di fondi 8xmille».
La mensa
«La mensa “La Gracie di Diu” – osserva ancora don Gloazzo – è un tassello importantissimo del nostro lavoro, offre oltre 250 pasti al giorno, con una crescita significativa nell’ultimo anno, ma al suo interno ha anche un centro di ascolto, perché la relazione e l’accompagnamento restano l’obiettivo principale. Non solo il cibo dunque, ma anche la prossimità. Lo stesso vale per l’asilo notturno di via Pracchiuso, i fondi 8xmille ci consentono di integrare quanto mettono a disposizione le istituzioni così da garantire un servizio più completo, dove, ancora una volta, la relazione e la possibilità di emanciparsi da una condizione di marginalità sono concrete».
Casetta a colori
Un altro servizio innovativo – nato proprio dall’aver intercettato, parecchi anni addietro, uno specifico bisogno emergente è la “casetta a colori”: un nido d’infanzia che si caratterizza per l’approccio innovativo con cui riunisce in un unico servizio un centro diurno per la prima infanzia e un servizio educativo di accompagnamento alla genitorialità. Un’altra caratteristica fondamentale della “Casetta” è la presenza di culture diverse sia tra i nuclei familiari e i bambini accolti sia tra il personale educativo, fatto che la rende un ambiente ricco e complesso e esempio concreto della realtà contemporanea. Qui le rette sono abbattute per permettere alle mamme di affidare a un servizio sicuro i propri figli e dunque lavorare, migliorando sensibilmente le condizioni economiche del nucleo familiare. Un dato non da poco alla luce dei drammatici dati riguardanti la povertà infantile. Secondo la recente indagine condotta da Caritas italiana insieme a Save the Children, un bambino su sette, in Italia, vive in povertà.
Animare le comunità
«C’è un aspetto fondamentale da evidenziare – sottolinea don Gloazzo – ed è quello dell’animazione di comunità e dell’educazione. Entrambi tratti caratterizzanti il mandato Caritas». Iniziamo dall’animazione di comunità. «Sensibilizzare le comunità parrocchiali – osserva il sacerdote –, ma non solo quelle, rispetto alle nuove povertà, alla cura del creato, alla complessità del presente è un passaggio importantissimo. Lo vediamo ogni giorno nelle questioni legate all’accoglienza: i fondi 8xmille ci consentono – penso all’Ambito di Cividale dove ormai da dieci anni Caritas gestisce un progetto Sai –, di arricchire il nostro intervento con azioni mirate a fare vera e propria integrazione. Che dire poi di un progetto come quello dedicato ai marittimi a Porto Nogaro? Con un centro di ascolto ad hoc e attività pensate per la comunità?».
E per quel che riguarda l’educazione? «La Caritas di Udine offre alle scuole e alle parrocchie percorsi completamente gratuiti di educazione alla mondialità, con l’obiettivo di collocare le questioni locali dentro una dimensione globale, favorendo nelle generazioni più giovani un pensiero critico e una capacità di leggere il presente».
Ricerca e approfondimento
«Per fare advocacy, dunque cercare di portare all’attenzione della politica e più in generale della società i bisogni che intercettiamo – spiega ancora don Gloazzo –, un ruolo imprescindibile ce l’ha l’Osservatorio sulle povertà e sulle risorse, capace di fotografare e analizzare la situazione sociale che riguarda le famiglie. Anche questo servizio è sostenuto dai fondi 8xmille».
Anna Piuzzi
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8xmille, come firmare
Non è una tassa, e a te non costa nulla. Con la firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica è possibile offrire formazione scolastica ai bambini, dare assistenza ad anziani e disabili, assicurare accoglienza ai più deboli, sostenere progetti di reinserimento lavorativo, e molto altro ancora. Firmare è molto semplice. Che si opti per il modello 730 precompilato o per le altre forme di dichiarazione dei redditi, destinare l’8xmille è facilissimo, basterà seguire le indicazioni che si trovano al sito internet www.8xmille.it e navigare la sezione “Come fare”. Qui tutte le informazioni anche per chi è esonerato dalla presentazione della dichiarazione.