“Chiederemo al Ministero una deroga per quanto riguarda i limiti degli standard sul punto nascita del presidio ospedaliero (Po) di Tolmezzo affinché prosegua la sua attività prevedendo anche dell’attività oncologica per alcune tipologie d’intervento confermando le funzioni di urgenza ed elezione a servizio dell’area montana. Per questo nosocomio, quindi, non c’è alcun tema di ridimensionamento”.
Lo ha confermato l’assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, intervenuto stamani al Presidio ospedaliero di Tolmezzo all’incontro “Passato e futuro dell’ospedale di Tolmezzo” insieme al direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (AsuFc), Denis Caporale, e al direttore medico del presidio ospedaliero San Daniele-Tolmezzo, Loris D’Orlando, memoria storica della struttura, in quiescenza dal prossimo 9 dicembre.
Nel suo intervento, Riccardi ha annunciato che sarà necessario a breve adottare la Rete oncologica regionale: “Ormai sono vent’anni che se ne parla. È una delle condizioni di maggiore criticità del sistema. Facciamo attività oncologica in troppi punti al di sotto degli standard, col rischio di non fornire una risposta adeguata ai livelli di sicurezza oltre a non garantire così condizioni di attrazione dei professionisti che scelgono strutture con standard adeguati per il loro percorso professionale. Da qui la necessità di ridurre i punti di gestione dell’attività oncologica, per la sicurezza, la certezza e l’appropriatezza di una cura adeguata al cittadino-utente, in una fase segnata da grave carenza di professionisti”.
Altro tema toccato da Riccardi quello delle case di riposo: “Si parla sempre di ospedali e troppo poco della rete per non autosufficienza che oggi hanno ben due volte e mezzo i posti letto dei nostri ospedali. In una società che vive molto di più, questo è un tema all’ordine del giorno che tra l’altro, se non governato, continuerà a generare una pressione rilevante, spesso inappropriata, verso gli ospedali. È una partita che Comuni e Regione insieme devono affrontare. Prevederemo una norma nella legge in Stabilità per fare una ricognizione importante, cercando di capire come rendere più sicuro questo sistema, che deve partire dalla risposta a domicilio, passando attraverso il tema dell’abitare possibile fino a quello della non autosufficienza”.
“Viviamo in un mondo dove fortunatamente abbiamo più anni di vita: va ben chiarito che il tema delle nascite è fondamentale e molto serio – in 10 anni il calo demografico è pari al 25% – ma si affronta con politiche di contrasto all’inverno demografico e non si risolve con gli stessi punti nascita negli ospedali. Come per la cronicità e per altri bisogni emergenti del nostro tempo, è un tema per il quale è necessario immaginare un altro tipo di risposta. La società contemporanea non può vivere con un modello di organizzazione non coerente con i reali bisogni di oggi”.
Riccardi ha anticipato anche gli argomenti in materia di Salute che saranno portati all’attenzione del Consiglio regionale tra pochi giorni: “Avremo a disposizione una quota di risorse come mai avvenuto nella storia della nostra Regione. La parte corrente del fondo potrà contare su 185 milioni di euro in più.
Complessivamente questo capitolo avrà una dotazione pari a 3 miliardi 560 milioni, cifra che va ben oltre la metà del bilancio. Quindi la Regione continua a investire in salute e lo fa destinando risorse maggiori rispetto anche a molte altre Regioni italiane; soffre però la limitata disponibilità di competenze professionali, quindi è chiaro che deve riorganizzarsi per essere coerente con un bisogno adeguato e in sicurezza per la persona”.
Riccardi ha ringraziato una figura importante del prestito ospedaliero di Tolmezzo, il dottor Loris D’Orlando: “Un professionista di grande qualità. L’abbiamo visto nel riconoscimento di tutti, simbolico nel lunghissimo applauso con standing ovation. Tutti i suoi colleghi gli hanno tributato il riconoscimento che merita. Uomini come lui hanno segnato la storia e, sulla base delle esperienze che hanno maturato, possono essere ancora preziosi per disegnare il futuro: perché hanno una posizione disinteressata e possono utilizzare la loro autorevolezza nel raccontare le cose indispensabili che bisogna fare. Mi auguro per questo che D’Orlando ci voglia accompagnare anche in questa fase delicata, di trasformazione”.