L’appuntamento è ogni primo sabato del mese, da fine febbraio a tutto dicembre. Così da 25 anni. Sotto la Loggia della Granguardia in centro a Palmanova (tra le due colonne centrali), per tutto il giorno un gruppetto di volontarie dà vita al “Mercatino di solidarietà” della Parrocchia del Santissimo Redentore. In vendita una serie di graziose creazioni manuali in tessuto, oltre a originali decorazioni per la casa. L’oggettistica proposta cambia al variare delle stagioni e degli eventi. Ed è realizzata esclusivamente a mano.
«Tutto è nato da una mostra allestita a Sottoselva nel 2000, al tempo promossa per l’abbattimento del debito dei Paesi poveri, con una raccolta di fondi poi devoluta alla Caritas di Udine che si occupava di sostenere il progetto solidale», racconta Giuliana Franz, una delle storiche volontarie. Da allora il progetto solidale non si è più interrotto, evolvendosi prima in mercatini itineranti («Anche fuori comune»), poi trovando una sede fissa, grazie alla disponibilità del Comune che, da anni ormai, mette a disposizione dell’iniziativa gli spazi in maniera gratuita. «Nel periodo natalizio il Mercatino, che va avanti per svariati giorni, è ospitato in una stanza al chiuso», sottolinea Franz.
Gli oggetti artigianali diventano, dunque, solidarietà concreta – a migliaia di chilometri di distanza dal – per i progetti delle Missioni delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento (di Rivolta d’Adda, in provincia di Cremona), prima in Congo e dal 2010 in Camerun. «Nel Paese africano le religiose gestiscono scuole dell’infanzia e primarie, organizzando anche corsi per insegnare un mestiere in particolare alle ragazze. Oltre alla parte educativa a ciascuno viene garantito pure un pasto». Tutto questo anche grazie all’aiuto che arriva dalla Parrocchia Palmanova. «Le Suore Adoratrici erano presenti da noi e per tanti anni hanno prestato servizio all’asilo infantile e alla casa di riposo. La nostra iniziativa – aggiunge Franz –, sostenuta dal parroco mons. Angelo Del Zotto, vuole anche essere un modo per dire loro “grazie” per il prezioso operato in favore della nostra comunità».
Chiunque può sostenere il progetto solidale (che in occasione del “Perdon dal Rosari” di Sottoselva, a ottobre, propone pure deliziose torte) acquistando una delle creazioni delle volontarie. «Ciascuna di noi ricama o cuce a casa, nel tempo libero». Le realizzazioni, tutte “fatte a mano con il cuore” – come recita il pannello che accompagna l’iniziativa – sono curate a regola d’arte (per le parti in legno c’è l’intervento di qualche marito, a disposizione anche per il trasporto del materiale e l’allestimento del Mercatino sotto la Loggia della Granguardia). E piacciono, racconta la volontaria, non solo ai concittadini, ma pure ai tanti turisti, in particolare austriaci, che arrivano nella città stellata. Così quella nata a Sottoselva un quarto di secolo fa, oggi è ancor di più una solidarietà senza confini.
Monika Pascolo