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Papa Francesco: «Disarmare parole, cuori, Terra». E quella foto…

Un uomo anziano, seduto pesantemente e affaticato da malattia e relative terapie, vestito con un largo camice bianco, che guarda fisso verso l’altare di una cappella. Una piccola croce, il messale chiuso (probabilmente appena utilizzato per la Messa), il tabernacolo nell’angolo. È l’immagine di Papa Francesco diffusa dai media vaticani nella sera di domenica 16 marzo, esattamente trenta giorni dopo il ricovero al policlinico “Gemelli” di Roma per la polmonite bilaterale che lo ha colpito. Per la prima volta da un mese a questa parte, dopo mille speculazioni, ecco quindi che il Papa compare, seppure in foto. Immagine sobria come la stola viola che indossa, immagine che – con il suo potere comunicativo – ricorda come la forza della Chiesa sia nella debolezza, nella fragilità, nell’affidamento a Dio. Anche in risposta ai muscoli del mondo.

Francesco: «Disarmare parole, menti, Terra»

A proposito di muscoli, è di martedì 17 marzo la lettera che Papa Francesco ha firmato in risposta all’appello del direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana. «La fragilità umana – afferma il Santo Padre – ha il potere di renderci più lucidi rispetto a ciò che dura e a ciò che passa, a ciò che fa vivere e a ciò che uccide. Forse per questo tendiamo così spesso a negare i limiti e a sfuggire le persone fragili e ferite». È a partire dall’utilizzo dell’informazione che Papa Francesco torna su un termine recentemente enfatizzato in diversi documenti ecclesiali: disarmo. Drammaticamente attuale, peraltro, vista la ripresa dei bombardamenti israeliani su Gaza. «Vorrei incoraggiare lei e tutti coloro che dedicano lavoro e intelligenza a informare, attraverso strumenti di comunicazione che ormai uniscono il nostro mondo in tempo reale: sentite tutta l’importanza delle parole. Non sono mai soltanto parole: sono fatti che costruiscono gli ambienti umani. Possono collegare o dividere, servire la verità o servirsene. Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra. C’è un grande bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità».

Progressivi lievi miglioramenti

Dal punto di vista clinico, le condizioni di Francesco sono stazionarie, con progressivi «lievi miglioramenti grazie alla terapia respiratoria e motoria». I bollettini medici ormai escono in modo diradato nel tempo; a informare i fedeli ci pensa, ogni sera, il portale ufficiale dei media vaticani, dove peraltro si spiega che il Papa «utilizza meno l’ossigenazione ad alti flussi con le cannule nasali e in alcuni momenti può fare a meno dell’ossigenoterapia. Di notte usa la ventilazione meccanica non invasiva».

Le giornate del Santo Padre trascorrono tra preghiera, riposo e un po’ di lavoro, tenendo sempre in considerazione le terapie. Il prossimo bollettino medico è previsto per mercoledì 19 marzo.

Intanto sono riprese le celebrazioni del Santo Rosario da Piazza San Pietro, con l’intenzione di preghiera per la salute di Papa Francesco. Dopo la pausa per gli esercizi spirituali della Curia romana, le celebrazioni si svolgono ora alle 19.30 (non più alle 21), con trasmissione alle 20 su TV2000.

Giovanni Lesa

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