È un viaggio in sette tappe, per esplorare, conoscere e difendere il fiume Tagliamento, quello che partirà il 22 marzo, Giornata mondiale dell’Acqua, e che si concluderà a settembre. Il percorso, dalla foce alla sorgente, è un’iniziativa della coalizione di associazioni che promuove la campagna “Free Tagliamento”, per chiedere che il “re dei fiumi alpini” continui a scorrere libero: Legambiente FVG, WWF FVG, Lipu FVG, Centro italiano per la riqualificazione fluviale – Cirf e Foce del Tagliamento. A sostenere il progetto è il brand Patagonia, che dal 1985 devolve l’1% delle proprie vendite per la tutela e il ripristino dell’ambiente.
Ogni tappa prevede un’escursione guidata assieme a esperti, artisti, scrittori, persone del luogo. La partecipazione è libera e gratuita. È consigliata la prenotazione. Al centro di ogni uscita ci saranno temi diversi, con l’obiettivo di arrivare al termine del viaggio con una più ampia consapevolezza delle caratteristiche distintive del fiume, della sua biodiversità, dei progetti che rischiano di cambiare il suo volto. Si discuterà anche delle proposte per un diverso equilibrio tra comunità rivierasche e fiume, per la mitigazione del rischio di alluvioni nell’intero bacino.
Il Tagliamento è uno degli ultimi grandi fiumi delle Alpi che conservano ampi tratti naturali. Nel medio corso, in particolare, mantiene caratteristiche altrove ormai perdute: canali intrecciati e isole fluviali, un ampio letto ghiaioso con lo spazio per divagare al ritmo delle piene, un grande volume di acque sotterranee. Per le comunità che vivono lungo le rive è un paesaggio dell’anima. Negli scorsi mesi, ottocento esperti internazionali, di 35 diversi Paesi, hanno firmato un appello alle istituzioni per chiedere che questo grande patrimonio naturale venga conservato. E una petizione è aperta su Change.org.
Il primo appuntamento, sabato 22 marzo alle 9.30 è a Bibione, per approfondire gli aspetti naturalistici di pregio della foce. Intervengono il geologo Giorgio Fontolan, professore all’Università di Trieste, e Giosuè Cuccurullo, direttore dell’Oasi Val Grande. La seconda uscita si terrà a Latisana, domenica 13 aprile, e avrà al centro l’impatto della crisi climatica e gli eventi estremi. La terza tappa, sabato 17 maggio, a Camino al Tagliamento, affronterà il tema della gestione dei sedimenti. Domenica 15 giugno, la quarta escursione, con partenza da Dignano, ha al centro la zona che sarebbe interessata dalle future grandi opere di regimazione del fiume. Sabato 28 giugno, con partenza da Gemona, si parlerà delle trasformazioni morfologiche e delle pressioni antropiche. Il fiume silenzioso della Carnia è l’argomento della sesta tappa, sabato 12 luglio, a Caprizzi. Infine, l’ultimo appuntamento è al Castello di Ragogna, sabato 20 settembre, per uno sguardo al futuro, nell’ottica del ripristino della natura. Per informazioni: www.freetagliamento.org e nei siti delle associazioni promotrici.