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«Perdere se stessi? Dio ci cerca per abbracciarci». A Lignano festa per ottocento con l’Arcivescovo

Se la Festa dei ragazzi si fosse celebrata il giorno precedente a quello fissato – ossia sabato 29 anziché domenica 30 marzo – non sarebbe stata la stessa cosa. Un cielo grigio, infatti, gravava su Lignano sabato pomeriggio, quando i primi animatori hanno raggiunto il Bella Italia & EFA Village per iniziare la preparazione finale del grande evento della primavera diocesana. Domenica invece un raggio di Provvidenza ha squarciato il cielo, regalando una giornata calda, limpida e accogliente come il tema scelto dalla Pastorale giovanile diocesana per l’edizione 2025 della Festa. «Abbracci ad alta quota». Il sole bacia i belli, si dice.

Circa ottocento i presenti. Molti gruppi dalla città di Udine, diversi anche dalla Bassa Friulana, dal Medio Friuli e dal Friuli orientale. I più lontani geograficamente – trentacinque giovanissimi dalla Val Canale – con la simbolica ma significativa medaglia del gruppo più numeroso.

L’arrivo dei primi ragazzi a Lignano

Mons. Lamba: «Da Dio un abbraccio vitale!»

La Festa si è aperta con la Santa Messa celebrata dall’Arcivescovo. «Qualcuno di voi ha mai perso qualche cosa?» ha chiesto mons. Riccardo Lamba camminando tra i ragazzi e passando loro il microfono. «Gli occhiali. Li hai ritrovati? Sì, li hai persi per un tempo breve. I calzini? Anche quelli. Un gatto, un bisnonno, una gara, un’amicizia, il filo del discorso, la pazienza? Si perdono tante cose. Ma ce n’è una – ha incalzato – che è importante non perdere: la speranza». Mons. Lamba ha ricordato infatti come in questo Anno Santo il Papa abbia scelto di riflettere e pregare proprio sulla virtù della speranza.

Ma non c’è solo una riflessione giubilare nelle parole del presule. Prendendo spunto dal brano evangelico del giorno – la parabola del Padre misericordioso nel Vangelo di Luca – mons. Lamba ha guidato i giovanissimi a un altro tipo di riflessione. «È mai capitato di perdere se stessi?» ha chiesto, spiazzando i presenti.

«Se perdo qualcosa o qualcuno, mi do da fare per cercare di “riaverlo”. E se ci fosse qualcuno che sta cercando proprio me e sta facendo di tutto per raggiungermi? Se siamo qui oggi – ha affermato mons. Lamba – è perché Gesù ci sta cercando: non perde mai la speranza di incontrarci, è sempre alla nostra ricerca perché è certo che ci conquista con il suo amore. Non ci dà mai per persi, anche se commettiamo errori o tradimenti: lui ci cerca sempre e ha la speranza di incontrarci».

Parole, queste, che hanno avuto l’effetto di ammutolire anche le intemperanze dei giovanissimi. Parole che sono proseguite con un collegamento al tema della giornata: «Perché Dio ci cerca? Per farci sperimentare quell’abbraccio che ci dà la vita», ha affermato. «Dio ci dice: “Tu per me sei prezioso, sei preziosa. Ti abbraccio da sempre”. È un abbraccio vitale! Se sperimentiamo una vita così bella e sovrabbondante, non potete far a meno di condividerlo con gli altri».

«Quindi – ha concluso – come la chiamiamo questa parabola? Figliol prodigo? Padre misericordioso? Anche… da oggi è anche la parabola dell’abbraccio!»

L’équipe di Pastorale giovanile. Al centro in piedi, don Daniele Morettin

Don Morettin: «Animatori bravissimi. Bellezza e grandezza di cuore»

La Festa diocesana dei ragazzi è da sempre un evento culmine di mesi e mesi di incontri, formazione, relazioni. Un percorso che prosegue con rinnovata energia e soddisfazione, come ha riferito don Daniele Morettin, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale giovanile. «Una giornata splendida – ha affermato -. Sono stati bravissimi gli animatori, si sono messi in gioco in tutto e per tutto, contribuendo alla bella riuscita della festa. Grazie anche all’Arcivescovo per le sue parole, ci hanno aiutati a capire l’abbraccio della misericordia. Nel corso della giornata – ha proseguito don Morettin – abbiamo sperimentato vari significati dell’abbraccio. È un segno di bellezza e di grandezza del cuore».

Fari puntati su Roma

Per molti dei ragazzi giunti a Lignano si prospetta ora una nuova importante tappa: il Giubileo degli Adolescenti, a Roma, a cui – con la costante e puntuale regia della Pastorale giovanile diocesana – parteciperanno circa duecento giovanissimi di 12 e 13 anni. Appuntamento dinanzi alla Porta Santa di San Pietro dal 24 al 27 aprile prossimi. Sarà un tempo di nuovi abbracci, nella speranza di riservarne uno tutto speciale a Papa Francesco.

G.L.

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