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Bassa Friulana

Perteole. Con il Presepe animato un secolo di stupore e tradizione

La prima rappresentazione risale all’inizio del Novecento. E la grande novità del tempo era rappresentata da statuine animate. Fu un tale successo che la notizia dell’originale Presepe di Perteole raggiunse anche le località vicine i cui abitanti, numerosissimi pure nelle edizioni successive, giunsero in paese – persino in comitive organizzate – per ammirare la Natività, allora allestita davanti all’altare della Madonna, nella chiesa parrocchiale. Di quel tempo restano purtroppo poche testimonianze: alcune statue in gesso e due cammelli scolpiti nel legno dal sacrestano Ruben Comuzzi. In più, si conservano delle immagini, divenute cartoline da inviare con gli auguri di Buon Natale, che “raccontano” l’allestimento degli anni Trenta.

Al tempo, il cuore dell’installazione – si legge nella pubblicazione che celebra il centenario del Presepe – era costituito da un motore elettrico che azionava cinque ruote di bicicletta: ecco allora che l’acqua del fiume scendeva fino a un piccolo laghetto, oppure all’interno del castello due guardie si muovevano, mentre i fabbri ferravano un cavallo e i falegnami segavano un tronco. Lo stop imposto dalla Seconda guerra mondiale tra gli abitanti di Perteole si trasformò in volontà, energia e nuovi stimoli nel periodo della rinascita, con un gruppo di compaesani che volle proseguire nell’intento dei propri padri. Rappresentando un Presepe nuovo, ospitato nella cantina di una casa privata – come ha raccontato a Radio Spazio Maurizi Politti, referente del progetto portato avanti dall’Associazione “Amici del Presepe animato di Perteole” –, azionato da un marchingegno ancora più sofisticato del primo, grazie al quale furono introdotte ambientazioni e caratteristiche più originali rispetto alle passate edizioni.

Nel 1952 la Parrocchia offri uno spazio più adeguato per allestire la Natività che di anno in anno diventava sempre più grande. Una sala accanto alla chiesa che di certo contribuì al successo delle successive edizioni. Purtroppo però, per impegni personali dei volontari e per l’immane lavoro che ogni anno era richiesto non solo per installare, ma pure per rimettere via l’intero allestimento, per qualche anno il progetto venne messo in pausa, rimanendo comunque nel cuore dei paesani. Nell’autunno del 1963, quattro giovani, aiutati da Aldo Fornasin, decisero di rimettere in funzione l’opera e grazie a nuove tecniche diedero vita a un presepe rinnovato sia nella struttura (divenuta fissa nella sala parrocchiale), sia nell’ambientazione scenica, ispirata alla Palestina.

Si deve poi all’entusiasmo di ancora tanti altri volontari, a partire dal 1975, l’inserimento di nuovi movimenti e scenografie, alcuni tutt’oggi presenti. Insomma, un’ulteriore “rinascita” del Presepe di Perteole che ogni anno, rinnovato, si arricchisce di scene e personaggi (le statuine sono alte circa 10 centimetri) – molti dei quali rappresentano i compaesani che non ci sono più, intenti nel loro mestiere –, continuando così ad incantare migliaia di visitatori che arrivano da ogni parte del Fvg, e non solo. Tra le particolarità spicca di certo la volta celeste, realizzata seguendo le mappe delle stelle visibili dalla Palestina alla nascita di Gesù, riproponendo dunque non solo le varie fasi del giorno e della notte, ma pure la congiunzione di Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci proprio come allora si verificò.01

Attualmente il “cuore” del Presepe è controllato da un computer e quelle ruote di bicicletta dell’esordio restano sì un simpatico ricordo, ma anche la certezza che senza il loro originario girare armonico oggi l’opera di Perteole non ci sarebbe. Invece, l’edizione che celebra il secolo – e che si potrà visitare fino al 19 gennaio (info su www.presepeperteole.it) – continua a narrare una storia lunga e intensa, rinnovando Natale dopo Natale una tradizione che è diventata simbolo di un piccolo borgo friulano.

Monika Pascolo e Valentina Pagani

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