“Alc al è alc, nuje al è nuje”: chissà se la prenderanno con questa filosofia i 12.500 ex soci della Banca Popolare di Vicenza che hanno visto azzerato il valore delle loro azioni. Ora l’istituto di credito berico offre 9 euro ad azione ai soci ‘azzerati’, ma in cambio della rinuncia ai contenziosi con la banca.
“Alc al è alc, nuje al è nuje”: chissà se la prenderanno con questa filosofia i 12.500 ex soci della Banca Popolare di Vicenza che hanno visto azzerato il valore delle loro azioni. Ora l’istituto di credito berico offre 9 euro ad azione ai soci ‘azzerati’, ma in cambio della rinuncia ai contenziosi con la banca. L’iniziativa è volta a contrastare l’incertezza di una lunga fase di incertezza nel caso seguissero il loro iter decine di migliaia di contenziosi giudiziari. L’ ‘Offerta di transazione’, si legge in una nota, è rivolta a 94 mila azionisti, partirà domani e si chiuderà il 22 marzo. La Popolare di Vicenza subordina la validità dell’offerta all’adesione di almeno l’80% delle azioni interessate, cioè quelle acquistate negli ultimi dieci anni. A chi accetta la proposta saranno riservate “esclusive condizioni commerciali” (vedi nell’allegato in fondo all’articolo tutti i dettagli dell’offerta). La soglia di adesione dell’80% è rinunciabile dalla banca, che si riserva la facoltà di estendere fino al 30 giugno 2017 il periodo di adesione “in presenza di motivate ragioni, in particolare per favorire la più ampia adesione”. La proposta transattiva approvata dal Cda prevede il pagamento di 9 euro ad azione per ogni azione acquistata tramite una banca del gruppo a partire dal 1° gennaio 2007 e sino al 31 dicembre 2016, al netto delle vendite. Il prezzo offerto rappresenta il 14,4% del prezzo massimo raggiunto dall’azione (62,5 euro), prezzo a cui gran parte dei risparmiatori le avevano acquisite.