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Cronaca

Portuali “se slitta il green pass discutiamo”. D’Agostino pronto alle dimissioni

Per presidente dell’Autorità portuale di Trieste «in gioco c’è futuro della gente e del porto»

“Siamo determinati sulle nostre posizioni, ma siamo sempre disponibili a discutere con chiunque”. Lo ha detto Alessandro Volk, componente del direttivo del Coordinamento lavoratori portuali Trieste, alla vigilia dello sciopero in porto. Tuttavia, se il Governo dovesse posticipare l’obbligo del Green pass, Volk anticipa che “nel caso prenderemmo nota e ci adegueremmo, non avrebbe senso domani bloccare il porto. Se ad esempio il Governo proponesse una proroga al 30 ottobre sarebbe una mossa intelligente da parte del Governo per prendere un po’ di tempo e trovare poi una soluzione”. 

Intanto il presidente dell’Autorità portuale di Trieste, Zeno D’Agostino, ha ribadito l’intenzione di dimettersi, “se la situazione non cambia”. “Non c’è più nessuno che dà le dimissioni in Italia, vorrà dire che se la situazione non cambia le dimissioni le darò io, me ne torno a Verona da dove sono venuto nel febbraio 2015”, ha dichiarato in un’intervista al “Corriere della Sera”. Alla vigilia delle proteste annunciate per l’obbligo del Green pass al lavoro, D’Agostino poi aggiunge: “Non mi sento più legittimato. Ma

che vuol dire sciopero a oltranza? Io non li capisco i miei portuali: adesso si sono fatti paladini dei diritti di tutto il mondo! Rifiutano pure i tamponi gratis. Io a Ciccio Puzzer (il leader del sindacato di base Clpt, ndr) voglio bene, però ecco, se oggi mi dovesse chiamare alla vigilia di questo sciopero cercherei di spiegargli. Almeno si tolga l’oltranza”.

Per D’Agostino c’è in ballo il futuro del porto: “Turchi e danesi, venuti a vedere la Barcolana, mi hanno già detto che si cercheranno altri porti, se quello di Trieste resta chiuso”. E sottolinea che “poi c’è il Pnrr che assegna al porto di Trieste altri 450 milioni. Così, rischia di andare tutto in fumo”. “Vorrei che si capisse questo – dice ancora il presidente dell’Autorità portuale – in gioco non c’è solo il Green pass, ma il futuro di tanta gente”. 

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