Domenica 13 febbraio commemorazione del 77° anniversario dell’eccidio
Far memoria di quanto avvenuto a Porzus nello spirito di don Emilio De Roja, di cui ricorrono i trent’anni dalla morte: guardare avanti per costruire sempre, senza lasciarsi determinare dagli errori, dai limiti e dalle colpe del passato. È questo l’obiettivo della commemorazione per il 77° anniversario dell’eccidio delle malghe di Porzus, che l’Associazione Partigiani Osoppo terrà domenica 13 febbraio.
«A Porzus ogni anno ci ritroviamo assieme a tante persone – racconta Roberto Volpetti, presidente dell’Associazione Partigiani Osoppo –, provenienti da ogni parte del Friuli e anche da altre Regioni. Soprattutto provenienti da diverse aree e appartenenze politiche e culturali. È importante questo: non è una cerimonia di parte, il monumento delle malghe di Porzus è di tutti. Abbiamo due grandi doveri: fare memoria di quanto è accaduto senza fare nessuno sconto alla verità e al tempo stesso “costruire sempre”, come diceva quel grande sacerdote che fu don Emilio de Roja, prete patriota e grande conoscitore della storia della Osoppo e del Friuli. Costruire sempre senza lasciarsi determinare dagli errori, dai limiti e dalle colpe».
La commemorazione inizierà, come da tradizione, alle 10.00 al cimitero comunale di Faedis. Una delegazione dell’Associazione Partigiani Osoppo si recherà sulla tomba di Franco Celledoni “Atteone”, patriota della Brigata Osoppo ucciso al Bosco Romagno. La cerimonia si sposterà poi in piazza Pelizzo dove alle 10:30 è prevista la posa di una corona sul Monumento ai Caduti.
Alle 11.00 i presenti si sposteranno a Canebola, dove nella chiesa parrocchiale verrà celebrata la santa messa da don Albino D’Orlando, cappellano militare. La funzione sarà accompagnata dalla corale “Chej dai Sparcs” di Tavagnacco. Seguiranno gli interventi delle autorità presenti.
«La cerimonia di Porzus ci ripropone ogni anno una seria riflessione sulla nostra storia, ma anche sul nostro futuro – spiega il vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi –. La battaglia per la libertà della Patria non è un argomento che possiamo archiviare frettolosamente fra le cose del passato. La libertà della Patria è strettamente attuale, anche se si gioca oggi su aspetti e su fronti ben diversi da quelli del 1945: parliamo della dipendenza energetica, parliamo della difesa dalle aggressioni informatiche, parliamo del problema demografico. Parliamo soprattutto della libertà dal Covid-19. Sono temi decisivi e che richiedono a tutti un grande senso di responsabilità, per difendere ciò che abbiamo di più caro, ovvero la nostra comunità. Oggi come allora, “Pai nostris fogolars”, come dicevano gli osovani».
Ad intervenire sarà anche il parlamentare Roberto Novelli: «In un momento storico in cui il patriottismo assume connotati quasi negativi, è indispensabile tenere a mente le vicende che nel 1945 si consumarono alle malghe di Porzus. L’esempio di questi ragazzi ci ricorda il vero senso del patriottismo: un amore così profondo per la propria comunità di appartenenza, da essere pronti anche al sacrificio pur di assicurare a quest’ultima la libertà. Un sacrificio che non è appannaggio esclusivo di questa o quella forza politica. Settantasette anni fa questi ragazzi sono morti per la libertà di tutta la Patria, non di una parte di essa. E proprio per questo sono le vittime di tutti e da tutti devono essere ricordati».
In rappresentanza dei comuni friulani, interverrà anche il sindaco di Udine, Pietro Fontanini: «A Porzus rinnoviamo la memoria di giovani che hanno deciso di affrontare la morte per difendere l’ideale di una Patria libera e democratica. A settantasette anni di distanza può sembrare un sacrificio difficile da comprendere, eppure se oggi viviamo in uno stato di diritto e in un contesto economico florido, lo dobbiamo anche a queste persone e alla loro testimonianza. Le esperienze di questi ultimi mesi ci offrono la triste realtà di un paese diviso e ripiegato su se stesso. Spero che fare memoria di questi ragazzi della Osoppo ci aiuti a dare una spinta verso una maggiore unità di intenti. Ancora di più, che ci aiuti a ritrovare quell’ideale comune di libertà per affrontare i grandi problemi che si pongono davanti».
La commemorazione si concluderà, meteo permettendo, con un pellegrinaggio alle malghe di Porzus e una posa di una corona d’alloro, alle 12.15. La partecipazione è aperta a tutti, nel rispetto delle norme anti contagio in vigore.
Prenderanno parte alla commemorazione anche il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin; i consiglieri regionali Mauro Di Bert, Franco Iacop, Elia Miani, Cristiano Shaurli, Mariagrazia Santoro, Giuseppe Sibau, Lorenzo Tosolini; la senatrice Tatjana Rojc; il comandante della Legione dei Carabinieri del Friuli Venezia Giulia, Francesco Atzeni, e il comandante provinciale di Udine, colonnello Orazio Ianniello; il comandante provinciale di Udine della Guardia di Finanza, colonnello Enrico Spanò. Hanno confermato la loro presenza anche i sindaci di Faedis, Claudio Zani, di Cividale del Friuli, Daniela Bernardi, e di Attimis, Sandro Rocco, Povoletto, Giuliano Castenetto, oltre a Francesco Carpano, consigliere comunale di Roma, presente con il gonfalone della città metropolitana di Roma e Paolo Crosetti sindaco di Bastia Mondovì. Il prefetto e il questore di Udine saranno presenti tramite un proprio delegato.