«Serve prestare maggiore attenzione allo stile delle pubblicazioni della Parrocchia». «Una fede che non diventa cultura non può essere completa». E ancora: «Serve il giusto social per i giusti destinatari». Sono alcune delle impressioni che i partecipanti alla scorsa edizione di “Comunicare il Vangelo” hanno lasciato al termine delle serate cui hanno partecipato. La proposta ritorna anche quest’anno, a partire da lunedì 4 novembre: quel giorno, infatti, prenderà avvio la seconda edizione dei laboratori di comunicazione ecclesiale realizzati dall’Ufficio diocesano per la pastorale delle Comunicazioni sociali. Quattro laboratori – due a novembre e due a febbraio – che incrociano le esigenze “comunicative” di Parrocchie e Collaborazioni pastorali con la necessità di portare l’annuncio evangelico anche sui canali comunicativi tradizionali e digitali, nelle forme e nei linguaggi propri di questi ambienti e di questa epoca.
Si inizia da privacy e diritto d’autore
«I primi laboratori parleranno di tematiche molto concrete, alcune quasi quotidiane» afferma Giovanni Lesa, direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali. «A novembre infatti parleremo sia di tutela dei dati personali nelle pubblicazioni parrocchiali (cartacee o sui social), sia di implicazioni sul diritto d’autore nell’utilizzo di determinate immagini». In poche parole, si vuole provare a rispondere ai dubbi che molti – pensiamo agli oratori – esprimono riguardo alla pubblicazione di foto delle attività parrocchiali su Instagram, Facebook, WhatsApp, soprattutto quando sono ritratti bambini o ragazzi. A questo si aggiunge un secondo dubbio, assai frequente, riguardo la gestione di foto o video reperiti in rete di cui non si conosce la proprietà, quindi la “policy” sul diritto d’autore. «Sono temi molto sentiti, domande all’ordine del giorno nelle Parrocchie», prosegue Lesa. «È interessante che per definire i temi di questi laboratori abbiamo avviato fin dalla scorsa primavera un dialogo con i referenti dell’ambito “Cultura e comunicazione” delle Collaborazioni pastorali. La proposta dei laboratori vuole essere il più possibile condivisa con chi vive la pastorale ogni giorno».
Migliorare il bollettino parrocchiale
Un secondo aspetto riguarda i bollettini parrocchiali. «Può sembrare anacronistico, ma si tratta di uno strumento di comunicazione parrocchiale preziosissimo, ma dall’efficacia altalenante», spiega Lesa. «Pensiamo che in moltissime Collaborazioni pastorali è l’unico modo per la Parrocchia di entrare davvero nelle case di tutti. E chi se ne prende cura, le “piccole redazioni” parrocchiali, lo sanno bene: in Diocesi stanno giungendo molte richieste di consigli, suggerimenti, idee per migliorare la forma e i contenuti dei bollettini parrocchiali. È importante, quindi, dedicare un tempo anche a questo strumento».
Due serate per favorire la partecipazione
Ciascun laboratorio è proposto in due serate identiche ma replicate in territori diversi, per avvicinarsi il più possibile alle Parrocchie e ai destinatari. L’incontro su privacy e diritto d’autore sarà lunedì 4 novembre alle 20 in Parrocchia Talmassons e martedì 12 novembre, sempre alle 20, in Seminario di Castellerio. In entrambe le serate interverrà l’avvocato Luca Zenarolla, esperto di diritto digitale e di gestione dei dati personali. Di bollettini parrocchiali invece si parlerà nella seconda coppia di serate: martedì 5 novembre a Castellerio e lunedì 11 a Talmassons, sempre alle ore 20. Ad animare la serata sarà lo stesso Lesa.
Per partecipare è necessario segnalare la presenza iscrivendosi sul sito www.comunicazionisociali.diocesiudine.it.
I laboratori di febbraio
I laboratori previsti a febbraio, invece, permetteranno di affrontare due ulteriori temi: da un lato la valorizzazione delle opere d’arte delle Parrocchie tramite la loro narrazione, in chiave pastorale, sui social media; dall’altro la comprensione di alcune dinamiche di comunicazione proprie di questo tempo storico, modalità diverse anche rispetto ad appena 10 anni fa.