Ha appena festeggiato il Natale «in anticipo» con tutta la famiglia al completo, a Pozzecco. Il paese in comune di Bertiolo che quest’estate è impazzito di gioia per la sua “Sinta” che, alle Olimpiadi di Parigi, ha superato – dopo quasi 42 anni e di oltre mezzo secondo – il record di Gabriella Dorio, diventando la primatista italiana dei 1500 metri con 3:58.11. Una doppia festa quella vissuta qualche giorno fa, col panettone in tavola e i regali da scartare. Perché la 28enne Sintayehu Vissa è da poco rientrata dalla Turchia, dove ad Antalya ha trascinato la staffetta azzurra alla vittoria degli Europei di Cross. Con le valigie già pronte per tornare in America, dove si era trasferita nel 2020 per studiare all’Università cattolica Saint Leo, in Florida – chiamata oltreoceano per meriti sportivi grazie a una borsa di studio –, e dove adesso vive stabilmente e si allena a Boulder, in Colorado con la squadra Oac (On athletics club)– dopo il salto nel professionismo da agosto 2022 – si racconta a ”la Vita Cattolica”, ricordando con grande emozione un’intervista rilasciata al settimanale diocesano quando stava per salutare l’Italia «per inseguire quel sogno che avevo dentro».
Sostenuta dalla famiglia – mamma Annetta, papà Giuseppe e le sorelle Arianna e Chiara – in cui era stata accolta quando non aveva ancora 10 anni e dall’Etiopia, suo Paese d’origine, era arrivata in Friuli, dopo aver vissuto per un periodo in un istituto dalla morte della sua mamma naturale.
Sinta, un’intervista che ha portato bene…
«Me la ricordo eccome, avete parlato di me quando ancora nessuno sapeva chi fossi…».
Adesso invece tutti conoscono, eccome, la primatista italiana del 1500 metri che quest’estate ha brillato accanto alla Torre Eiffel. Ricordiamo quei momenti?
«È un sogno che si è realizzato e che ripaga di tantissimi sacrifici. Non solo i miei sostenitori, ma pure io sono impazzita dalla gioia quando ho visto il tempo. Non ci credevo anche se sapevo di poter correre sotto i 4 minuti. Diciamo che il record è arrivato inatteso perché per il 2024 non mi sentivo ancora pronta».
Invece…
«Ero carica per l’appuntamento con le Olimpiadi. E in fondo grata per essere finita in una batteria forte. Mi sono attaccata al “treno” delle migliori e ho dato il massimo. Non sono entrata in finale e questo potrebbe essere un rammarico. Ma se avessi corso in una batteria meno prestante, probabilmente non sarei riuscita a fermare il tempo che mi ha dato il record».
E che ha quasi bissato e triplicato…
«Mi sono ripetuta ad alti livelli, dopo Parigi, sia a Roma che a Zagabria. Adesso i primi tre migliori tempi italiani sono i miei. Sono davvero fiera di questi risultati»…
L’intervista comleta, a firma di Monika Pascolo, è pubblicata nel numero del 18 dicembre del settimanale “la Vita Cattolica”.