Era il 1864 quando il desiderio di 18 ragazzi del paese di trasformare la propria passione per la musica in una banda divenne realtà. Da allora di anni ne sono passati 160 e quel sogno condiviso – chiamato Società Filarmonica di Pozzuolo del Friuli – non si è mai interrotto, grazie a generazioni di musicisti che idealmente si sono passate il testimone all’insegna dell’impegno e della dedizione per la musica, facendo da cornice ai momenti più significativi della vita della comunità e aprendosi anche al territorio, sia italiano che oltre i confini (ancora viva nei ricordi di chi l’ha vissuta la visita ai Fogolârs Furlans del Canada), con svariate iniziative.
Tra le pagine più significative anche il restauro, nel 2016, della “Casa della musica” di via Mortegliano, sede della Filarmonica, dove trova spazio l’attività di formazione progettata con l’intento di avvicinare sempre più persone allo studio della musica, in particolare bandistica. Oggi la Filarmonica conta una cinquantina di elementi, diretti dal pozzuolese Paolo Frizzarin, e il repertorio spazia dalla tradizione friulana fino alla musica classica e moderna. Ogni suonatore, a partire dal 2000, durante le esibizioni (concerti, sfilate, cermonie) indossa un tipico costume friulano che, creato dopo un’accurata ricerca filologica, rappresenta un tratto distintivo del gruppo.
Per celebrare il 160° anniversario, la centenaria Banda ha promosso un cartellone di concerti estivi, ospitati nella Corte della “Casa della musica” (in caso di maltempo all’auditorium Ipa), che prosegue venerdì 19 luglio con protagonista l’Orchestra di fiati “Euritmia” di Povoletto, mentre sabato 24 agosto arriverà a Pozzuolo la “Shipyard Town Jazz Orchestra” dei cantieri navali di Monfalcone. L’ingresso è libero e l’inizio dei concerti è alle ore 21.
Inoltre, tappa importante dei festeggiamenti è la pubblicazione del Cd “Sunìn par furlan”, in occasione dell’omonimo spettacolo proposto il 22 giugno, che presenta brani della tradizione rielaborati secondo le potenzialità dell’orchestra di fiati, arricchiti dalla voce del tenore Roberto Miani.
Monika Pascolo