Abbonati subito per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie
In evidenzaUdine e dintorni

Promozione della pace nelle scuole. Siglato il protocollo tra Comune di Udine e Rondine. Presente anche l’Arcivescovo

Cosa può nascere da una partita di calcio contestata… e dalle intuizioni di una ragazza friulana di 17 anni? Uno dei frutti di questo singolarissimo connubio è stato vissuto mercoledì 11 dicembre quando, in comune a Udine, il sindaco Alberto Felice De Toni e il fondatore (nonché presidente) di Rondine cittadella della pace, Franco Vaccari, hanno siglato un protocollo di collaborazione volto a diffondere il metodo Rondine per la gestione efficace e positiva dei conflitti. Alla cerimonia erano presenti anche l’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba e gli assessori all’Istruzione e Cultura Federico Pirone e alle Politiche Abitative Andrea Zini. Con un occhio di riguardo proprio al mondo della scuola. Numerosi, infatti, gli insegnanti presenti all’incontro in Comune a Udine, compresi diversi docenti di religione la cui presenza è stata voluta dall’Arcivescovo.

La relazione tra l’amministrazione comunale e Rondine è nata in occasione della recente partita di calcio tra le nazionali di Israele e Italia, che ha rappresentato un momento di dialogo e condivisione tra istituzioni, enti, associazioni e gruppi della comunità. Questo evento ha creato le basi per un percorso comune che si concretizza, appunto, nella firma del protocollo.

I partecipanti all’incontro in Comune a Udine

Lamba e De Toni: «Il metodo Rondine nelle scuole»

«I passi compiuti in questi mesi vanno incrementati, il lavoro deve proseguire» ha affermato l’arcivescovo mons. Riccardo Lamba, che assieme al Sindaco ha mosso i primi passi per giungere al coinvolgimento di Rondine. «Come Arcidiocesi stiamo interessando alcuni insegnanti di religione per entrare in modo capillare nelle scuole. Il nostro obiettivo è “essere contagiosi”, promuovendo la pace in ogni modo».

«Questo protocollo segna l’inizio di un cammino importante per la nostra comunità—ha dichiarato il sindaco Alberto Felice De Toni—. L’obiettivo è diffondere il metodo Rondine nella città, partendo dalle scuole per educare i nostri giovani alla gestione costruttiva dei conflitti. Sono convinto che questa collaborazione potrà portare grandi benefici a Udine e contribuire alla crescita di una società più coesa e solidale.»

Franco Vaccari, dal canto suo, ha sottolineato come Rondine sia da anni impegnata a costruire ponti tra culture e realtà diverse: «La firma di questo protocollo conferma la volontà di lavorare insieme per un futuro in cui le differenze non siano motivo di divisione, ma una risorsa per il dialogo e la pace». Vaccari ha ricordato come lo stesso giorno Rondine ha firmato analoghi protocolli con categorie economiche, sindacali e con la Regione FVG. «Abbiamo incontrato l’assessora Alessia Rosolen, la quale ci ha garantito tre linee di finanziamento per il sostegno ai tutor del metodo Rondine nelle scuole di tutta la Regione che vorranno attivare le classi Rondine».

Uno degli obiettivi principali è l’introduzione del metodo Rondine in un istituto comprensivo cittadino, individuato come apripista per sperimentare percorsi educativi innovativi basati sul dialogo e sulla comprensione reciproca. «Ufficializziamo un protocollo d’intesa tra comune e Rondine, che individua il campo d’azione delle scuole». Così l’assessore comunale all’istruzione, Angelo Federico Pirone. «Oltre ad alcune esperienze sugli istituti secondari. Penso soprattuto al ciclo primario, su cui il comune ha competenza».

Presenti all’incontro anche gli assessori comunali Andrea Zini e Federico Pirone

Tutto nacque da una studentessa e una docente

Ma cosa sono queste “classi Rondine”? Per capirlo è necessario entrare in uno degli istituti superiori di Udine, il “Percoto”. Alcuni anni fa una studentessa 17enne con nel cuore il desiderio di operare per la pace scoprì la possibilità di studiare il Quarto anno a Rondine, in provincia di Arezzo, conoscendo la realtà aretina e il suo impegno per la pace. Nel contempo la scuola – per opera di una delle insegnanti, Chiara Tempo – ha avviato il progetto che prevede una formazione specifica per gli insegnanti, attivando la prima classe Rondine della Regione.

Il resto è storia recente: la partita Italia-Israele di Nations League dello scorso 14 ottobre, le polemiche sul patrocinio (prima negato e poi concesso) da parte del Comune di Udine, il coinvolgimento di Rondine da parte dell’amministrazione comunale tramite l’arcivescovo Lamba, l’estensione al tessuto sociale, educativo e produttivo del territorio friulano. Per culminare con l’incontro a Rondine, in provincia di Arezzo, dello scorso 28 ottobre.

A Rondine il Friuli che gioca nella squadra della pace

Metodo Rondine, lavoro con gli insegnanti

Per rendere capillare il metodo Rondine nelle scuole – come ha ricordato l’Arcivescovo – è fondamentale il lavoro con gli insegnanti. «Li formiamo al metodo Rondine e li “certifichiamo”. Poi inizia una fase di co-progettazione tra Rondine e la scuola», ha descritto Vaccari. «Il tutor si affianca agli insegnanti nelle singole scuole. La sua è una figura importante, formata con un corso di alta formazione all’Università Cattolica di Milano». L’obiettivo di Rondine è ambizioso: «Vogliamo entrare nell’ordinamento scolastico, come è stato fatto, per esempio, con il metodo Montessori. Servono risultati positivi in 80 scuole. Ora siamo a 32. E poi c’è un secondo obiettivo: ridurre a zero l’abbandono scolastico».

La firma del protocollo tra Comune di Udine e Rondine

I contenuti del protocollo con il Comune

Il protocollo firmato prevede la collaborazione tra il Comune di Udine e Rondine per promuovere iniziative che sensibilizzino i cittadini, in particolare i giovani, sulla cultura della pace e della gestione costruttiva dei conflitti.

L’obiettivo principale è la diffusione del “Metodo Rondine per la trasformazione creativa dei conflitti”, che ha ottenuto numerosi riscontri a livello internazionale per la sua capacità di promuovere il dialogo interculturale e la coesione sociale. Tra le azioni previste vi sono la diffusione delle “Sezioni Rondine” nelle scuole secondarie (e, per desiderio dell’amministrazione comunale, anche in quelle primarie) tramite percorsi di educazione alla pace e al dialogo interculturale rivolti a studenti, docenti e famiglie negli istituti comprensivi del territorio. Vi è poi la promozione del “Quarto anno a Rondine”, un’esperienza educativa riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, pensata per formare giovani di quarta superiore a essere protagonisti del cambiamento sociale. E poi le campagne di sensibilizzazione: eventi, attività e riconoscimenti per valorizzare le realtà locali impegnate nella costruzione della pace e della coesione sociale.

Le parti, in sostanza, si impegnano a collaborare per sviluppare progetti che coinvolgano scuole, associazioni, imprese e cittadini, creando un modello di riferimento replicabile per altre comunità. Il protocollo ha una durata triennale, rinnovabile previo accordo, e prevede un monitoraggio costante per valutare l’impatto delle attività.

Giovanni Lesa

Articoli correlati