Sono partiti nel primo pomeriggio di giovedì 24 aprile i quattro bus con circa duecento giovanissimi pellegrini che in serata raggiungeranno Roma per il Giubileo degli adolescenti. Tra il parcheggio dello stadio Friuli e il park della zona industriale di Remanzacco – luoghi delle due partenze – l’emozione dei giovanissimi era palpabile, per un’esperienza che si preannuncia doppiamente memorabile: da un lato la gioia del Giubileo, dall’altro la tristezza per la scomparsa di Papa Francesco, unita alla consapevolezza che i suoi funerali saranno un appuntamento ecclesiale storico.
Alla vigilia della partenza La Vita Cattolica ha raccolto le voci di alcuni dei catechisti che accompagnano il gruppo diocesano.

Da Cassacco: «Preghiamo per il Papa e per il nostro parroco»
Tra i gruppi partecipanti, anche un nutrito drappello di giovanissimi da Tricesimo e Cassacco. «Abbiamo appena concluso l’ultima riunione con i genitori prima della partenza – spiega una delle catechiste, Jenny Fabro –. Quando abbiamo fissato questo incontro l’idea era di consegnare il materiale e comunicare il programma di massima, invece stasera la cosa più importante è stata confermare la partenza: nessun programma certo. La Pastorale giovanile ha lavorato e sta lavorando molto affinché possa essere una splendida esperienza». Fabro ci confida una sensazione del tutto personale: «La settimana scorsa ho ritirato il materiale per la nostra Collaborazione Pastorale. Toccare con mano lo zaino, la maglietta, la bandiera friulana ha acceso in me una fiamma. Mi sembrava molto lontano questo pellegrinaggio e invece ci siamo, anche se disorientati senza Papa. Lo abbiamo visto soffrire, abbiamo pregato per lui e per il nostro parroco don Giovanni (Straulino, a sua volta malato, ndr) e continuiamo a pregare per loro.»

Qui Campoformido e Bressa: «A Roma un’esperienza di gioia e di speranza»
«Da settimane io e le altre quattro catechiste di Campoformido e Bressa condividevamo con i ragazzi un’attesa ricca di entusiasmo e fibrillazione per il pellegrinaggio a Roma in occasione del Giubileo degli Adolescenti» afferma Cristina Maiurano, catechista di Campoformido. «Carlo Acutis era una figura che già avevamo iniziato a conoscere negli scorsi anni di catechismo, quindi sapere di essere presenti alla sua canonizzazione ci riempiva di gioia, in comunione poi con ragazzi di tutto il mondo!» Purtroppo, però, la canonizzazione del giovanissimo beato “millennial” è stata sospesa in seguito al decesso di Papa Francesco.
«La notizia della morte di Papa Francesco – ha proseguito Maiurano – ci ha lasciato smarriti e attoniti; oltre al dolore, il pensiero è subito corso al viaggio, e già molti temevano che tutto sarebbe saltato. Abbiamo quindi accolto con sollievo e gioia la conferma del pellegrinaggio: pensare di essere a Roma e vivere lì l’ultimo saluto al Papa ci rincuora; sarà un’esperienza altrettanto forte, inserita sempre nell’ottica del Giubileo e quindi della gioia. Inaspettatamente sono cambiati i programmi e i “contenuti” di queste giornate, ma il protagonista rimane Cristo e la Speranza che ci anima».
Da Rivignano: «Testimoni di una vita che finisce con la morte»
Anche i giovanissimi della Collaborazione pastorale di Rivignano, alla vigilia della partenza, è senza dubbio emozionato: il viaggio, le valigie da preparare e l’attesa di un’esperienza importante per ciascuno. A parlare, da Rivignano, è Simone Del Zotto, catechista che da diversi anni accompagna i ragazzi delle Parrocchie della Collaborazione pastorale sia in loco, sia in esperienze di pellegrinaggio. «Ognuno di noi in modo personale sta vivendo in questi ultimi giorni dei sentimenti contrastanti», confessa Del Zotto. «Da un lato un po’ di dispiacere per non ascoltare e incontrare il papa, dall’altro una grande consapevolezza che è un’occasione unica e un momento per essere testimoni della più profonda e vera esperienza della speranza cristiana: la vita non finisce con la morte ma è solo una tappa verso la gita della vita eterna. E questa rappresenta anche una sfida per noi accompagnatori per renderli consapevoli e certi di questo grande mistero».
Le aspettative della vigilia? «Non sono cambiate», ammette Simone. «Sebbene l’esperienza sarà inevitabilmente diversa (forse più nello stato d’animo che nel programma), ci aspettiamo, come prima, che a Roma possiamo vivere una grande esperienza sia di vita che di fede per i ragazzi e per noi accompagnatori».
Un Giubileo da seguire su La Vita Cattolica
A partire dal 24 aprile, il Giubileo degli adolescenti si potrà seguire su questo sito. Ogni giorno saranno pubblicati diversi articoli con le voci dei partecipanti e le foto da Roma, grazie alla collaborazione tra il nostro settimanale e la Pastorale giovanile diocesana.
G.L.