A partire dal 2014, le devastanti distruzioni del patrimonio culturale di Iraq e Siria da parte della formazione terrorista islamista dell’Isis hanno mobilitato la comunità internazionale: comportamenti condannati ripetutamente da istituzioni come l’Unesco quali “crimini di guerra”.
In un contesto mondiale sempre più incandescente, il rischio che queste azioni si ripetano è dietro l’angolo: quali iniziative concrete è possibile intraprendere per proteggere il patrimonio culturale minacciato e come sarà possibile ricostruire quanto distrutto? Proprio a «L’Isis e la distruzione del patrimonio culturale nell’antica Mesopotamia» è dedicata la nuova tappa degli «Appuntamenti con la Storia», rassegna promossa e curata dall’associazione «Friuli Storia»: venerdì 24 gennaio, alle 18.30 nella Sala consiliare di Reana del Rojale (via del Municipio 19), protagonista sarà lo storico e archeologo Daniele Morandi Bonacossi, professore ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte della Asia Occidentale e del Mediterraneo Orientale antichi all’Università di Udine, che ha condotto vari scavi in Siria, Yemen, Oman e Iraq.
Un impegno quello di Bonacossi che rientra nel progetto archeologico «Terra di Ninive» condotto dalla «Missione archeologica italiana in Assiria» dell’ateneo friulano per documentare, tutelare e valorizzare lo straordinario patrimonio archeologico della regione di Dohuk nel Kurdistan Iracheno, entroterra dell’antica capitale dell’impero assiro, Ninive (l’odierna Mosul).