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Riaperto parzialmente il Passo di Monte Croce: Carnia e Carinzia si abbracciano di nuovo

Sabato 25 gennaio, giornata importantissima per l’intera Carnia: è stato riaperto – seppur con severe limitazioni – il transito sulla strada statale 52bis “di Monte Croce Carnico”, chiusa dal 3 dicembre 2023 a causa di una rovinosa frana. La riapertura è avvenuta nel corso di una cerimonia sul piazzale del passo, in prossimità del confine di Stato. Presenti numerose autorità: il presidente della Regione FVG Massimiliano Fedriga, il presidente del Land Carinzia Peter Kaiser e il suo vicepresidente Martin Gruber, l’assessore regionale alle infrastrutture e territorio Cristina Amirante, il sindaco di Paluzza Luca Scrignaro, il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini e il responsabile della struttura territoriale del Friuli-Venezia Giulia di Anas Ettore de la Grennelais.

La strada per il passo di Monte Croce Carnico, con strettoia

Apertura nei fine settimana

A partire dal 25 gennaio la strada è aperta esclusivamente alle autovetture (escluse moto, bici, roulotte, mezzi a traino, camion) il sabato e la domenica dalle 8 alle 17 (orario con luce naturale), con transito a senso unico alternato, regolato da movieri per consentire il completamento delle ultime lavorazioni. Data la dimensione della frana abbattutasi sulla strada, l’intervento di messa in sicurezza del versante e il ripristino della viabilità esistente ha richiesto 15 milioni di euro, la metà dei quali stanziati dalla Regione e il restante da Anas.

Il governatore del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, il presidente del Land Carinzia Peter Kaiser, il responsabile della struttura territoriale del Friuli-Venezia Giulia di Anas Ettore de la Grennelais, e l’assessore alle Infrastrutture Cristina Amirante alla cerimonia per la riapertura della strada che porta al Passo di Monte Croce Carnico.

Fedriga: «Non potevamo attendere oltre»

«Oggi compiamo il primo passo verso la completa riapertura della viabilità del passo di Monte Croce Carnico, che contiamo di assicurare nell’arco di qualche mese» ha affermato il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, presente alla riapertura. «La collaborazione con Anas è stata ottimale e, anche se questa non è una strada regionale, abbiamo cofinanziato l’intervento di recupero e messa in sicurezza attuato da Anas proprio per garantire la massima celerità dell’intervento. La chiusura di questa strada – ha proseguito Fedriga – ha comportato un danno enorme sia per il Friuli-Venezia Giulia sia per la Carinzia e non potevamo permetterci lungaggini di alcun tipo: a poco più di un anno dalla frana, riusciamo a garantirne, seppur con alcune limitazioni, il transito veicolare».

«Valutiamo ipotesi per evitare nuove interruzioni»

«Oltre ad Anas e a tutte le maestranze che hanno permesso di ottenere questo risultato voglio ringraziare il presidente Kaiser e il Land Carinzia, perché la costante collaborazione con loro ci ha consentito di raggiungere obiettivi sfidanti in tempi ragionevoli», ha affermato ancora il Presidente. «Abbiamo la consapevolezza di operare su un versante fragile, quindi stiamo valutando quali siano le ipotesi migliori per evitare che si possano ripetere interruzioni della strada che quella causata dalla frana del 2023. Proseguiremo quindi la forte collaborazione avviata con la Carinzia per proteggere questo collegamento importantissimo per le nostre comunità, che ormai vivono in contatto costante, individuando assieme le soluzioni migliori per farlo».

Un pensiero condiviso dal presidente del Land Carinzia Peter Kaiser, il quale ha evidenziato come la cooperazione transfrontaliera tra la Carinzia e il Friuli-Venezia Giulia in questa circostanza si sia dimostrata con fatti reali.

Quali ipotesi per connettere Carnia e Carinzia?

La riapertura parziale della viabilità di Passo Monte Croce Carnico non soddisfa pienamente le esigenze di interscambio tra Carnia e Carinzia. Sul tavolo vi sono diverse ipotesi per garantire un collegamento più celere e – soprattutto – sicuro. Innanzitutto si ipotizza la realizzazione di una nuova strada, con costi stimati in circa 180 milioni di euro. Poi vi sono due ipotesi di traforo: la prima con un tragitto di circa 4 km e un costo attorno ai 300 milioni di euro; la seconda, più sicura ma decisamente più impegnativa, ipotizza un traforo di 8 kmper una spesa di circa un miliardo di euro.

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