Il 27 gennaio 1945, ottant’anni fa, l’Armata Rossa russa liberava il campo di Concentramento di Auschwitz. Per questo, l’Onu, nel 2005 ha istituito per il 27 gennaio di ogni anno la celebrazione del Giorno della memoria.
In tutto il Friuli sono in programma eventi per ricordare Shoah e deportazioni, a partire dalla deposizione delle “pietre d’inciampo”. A Udine e Buja ne saranno collocate 16, davanti alle case dei deportati di cui fanno memoria, portando a 377 le “pietre” collocate in Friuli-V.G. Ad essere ricordati sono ebrei – ne furono sterminati 6 milioni in Europa – ma anche, afferma Marco Balestra, presidente dell’Aned di Udine, «tutti coloro che, per motivi politici, religiosi ed etnici, subirono la deportazione nei campi di concentramento dove perirono a causa del lavoro disumano delle violenze, della denutrizione e delle malattie».
A Buja, la cerimonia di posa si svolgerà domenica 26 gennaio alle 14.30 nella piazza di Avilla e alle 15.30 a Santo Stefano. Ad organizzare il progetto, patrocinato e sostenuto dal Comune, è stata l’Associazion culturâl El Tomât assieme ad Anpi, Ana, Aned, Apo, Ifsml e altre associazioni. Giovedì 30 gennaio, alle ore 20.15 nella biblioteca comunale di Buja, sarà presentato il quaderno “Nomi di pietra – tra storia e memoria” che racconta le difficili condizioni di vita del paese oppresso dalla violenza fascista e dall’occupazione nazista. 28 sono i bujesi deportati e morti in campo concentramento. Tra questi i sei cui saranno dedicate le pietre d’inciampo e di cui il libro racconta la storia.
Per quanto riguarda la cerimonia di Udine, è stata organizzata, col sostegno del Comune di Udine, da Apo, Anpi e Aned. La deposizione delle pietre si terrà venerdì 24 gennaio (dalle ore 9 alle 12) e sabato 25 (ore 9-12) davanti alle abitazioni in cui i deportati vivevano. Domenica 26 gennaio a cura dell’Apo ci sarà invece un “percorso della memoria”, a partire dalle 10: dal memoriale degli internati militari del Cimitero di S. Vito alla lapide di via Pracchiuso in ricordo di Teresio Olivelli, all’area pubblica antistante il grande murales raffigurante Guareschi in viale Forze Armate.
Su La Vita Cattolica in edicola questa settimana, le storie di tutti e 16 i friulani che verranno ricordati quest’anno.
Cosa significa celebrare il Giorno della memoria in un momento come l’attuale, funestato da guerre in tutto il mondo? Nell’ambio speciale di Vita Cattolica, lo spiega la scrittrice Antonella Sbuelz: «Gli errori del passato siano strumento per riconoscere le derive del presente».