L’Osservatorio prezzi del Movimento difesa del cittadino. Vendite di beni alimentari crollate del 7,9%
L’Osservatorio Prezzi del Movimento Difesa del Cittadino Fvg (Mdc Fvg) registra che a dicembre 2022, rispetto allo stesso mese del 2021, la carne è aumentata del 10,5%, il pesce il 10%, le uova del 21,5%, il burro del 41,5%, l’olio di semi del 52,1%; lo zucchero del 49%, il latte conservato del 33,1%, quello fresco parzialmente scremato del 20%, i formaggi del 16,8%, il riso del 35,5%, farina e cereali del 23,5%. Ancora: pane +15,9%, pasta +21,5%, verdura+15,5%, acqua minerale +15,5%, birra +10,3%, vino +6%, liquori +5,3% (media ponderale dei singoli generi alimentari).
L’emergenza prezzi sta portando in Friuli V.G. ad una progressiva riduzione dei consumi da parte dei Cittadini “in condizioni di precarietà crescente” e, evidenzia l’associazione, «le recenti scelte della compagine governativa non sembrano andare nella direzione di difendere il potere d’acquisto delle famiglie “più esposte”, considerando che l’aumento delle accise scattato lo scorso 1 dicembre provocherà un ulteriore rialzo dei prezzi al dettaglio e inciderà sulle tasche dei cittadini stessi!». Lo sportello SOS Consumer Mdc FVG ha realizzato un sondaggio a campione tra i propri associati-simpatizzanti e utenti, i quali sono determinati a correre ai ripari e a modificare le proprie abitudini per arginare il caro-prezzi: in base alle stime dell’associazione, 5 famiglie (monoreddito, con lavori precari, pensionati sociali, componenti in stato di sovraindebitamento) su 10 hanno iniziato a tagliare i consumi in modo da contenere la spesa.
Il presidente regionale del Mdc Fvg, Raimondo Englaro afferma che «il dato davvero allarmante è il crollo dei beni alimentari che, rispetto allo stesso periodo del 2021 registrano una diminuzione in volume del 7,9%. Numeri che equivalgono, al netto dell’inflazione, ad un taglio di spesa sugli alimentari pari a 445 euro annui a famiglia».
Il segretario regionale del Mdc Fvg, Dino Durì, aggiunge che «non è un caso se i discount alimentari sono gli esercizi che hanno registrato l’aumento più sostenuto delle vendite, cresciute ad ottobre del +10,1% su base annua, a dimostrazione della maggiore attenzione delle famiglie verso i prezzi al dettaglio».
A preoccupare, conclude Englaro, è anche il possibile rimbalzo, nei prossimi mesi, delle quotazioni del gas. L’unico dato potenzialmente confortante (previsioni di Nomisma Energia) riguarderebbe il previsto ribasso della tariffa luce del -25% che, se verrà confermato, equivarrebbe ad un risparmio su base annua pari a 430 euro a famiglia sulla bolletta dell’elettricità.