Gli edifici saranno vigilati da “sentinelle” per prevenire e gestire le emergenze sismiche, grazie ad un accordo che verrà siglato tra la Regione, l’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale e le Università di Udine e Trieste.
Gli edifici del territorio regionale saranno vigilati da “sentinelle” per prevenire e gestire le emergenze sismiche. È questo il contenuto di un accordo che verrà siglato tra la Regione – attraverso la Protezione Civile -, l’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale (Ogs) e le Università di Udine e Trieste. La proposta – a firma dell’assessore Paolo Panontin – è stata approvata oggi, venerdì 27 maggio, dalla Giunta Serracchiani.
L’obiettivo dell’iniziativa – che prenderà il via a breve – è quello di instaurare un rapporto di cooperazione e partnership tra i soggetti coinvolti per la realizzazione di uno studio per prevenire e gestire il rischio sismico attraverso il monitoraggio di edifici significativi presenti in alcuni comuni della regione. Il controllo avverrà grazie all’installazione di particolari sensori nelle strutture individuate.
I dati raccolti serviranno per l’elaborazione in tempo reale, subito dopo una qualunque scossa, di scenari di scuotimento e di danno; dati utilizzabili dalle sale operative e a supporto della gestione dell’emergenza. Inoltre il progetto permetterà di eseguire test e la sperimentazione di nuova strumentazione e nuovi sistemi di comunicazione dati.
Già nel 1998 la Protezione civile stipulò una convenzione triennale con l’Ateneo friulano e quello di Trieste nonché con l’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale per mappare il rischio sismico del Friuli-Venezia Giulia.
Il lavoro, conclusosi nel 2001, rappresenta uno strumento strategico attuale anche nella pianificazione di emergenza. Due anni più tardi, a seguito di un’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono stati introdotti nuovi criteri guida per la revisione della classificazione sismica. Lavoro che si è concluso nel 2006 con la riclassificazione del territorio regionale ad opera sempre della Protezione civile regionale, delle due Università e dell’Ogs.
Il progetto delle “sentinelle” prende le mosse da una recente relazione della Protezione civile. In essa si evidenzia che se l’area maggiormente danneggiata dai terremoti del 1976 si può oggi considerare “in sicurezza” dal punto di vista sismico, ora bisogna estendere al resto del territorio regionale gli stessi criteri.