«Nel cuore e nella coscienza dell’uomo il maligno annida le sue tentazioni». Ma, ha evidenziato l’Arcivescovo nel solenne pontificale di Pasqua, in Cattedrale, «nel nostro cuore Gesù vuol entrare con la sua Misericordia».
“È la Pasqua dell’Anno Santo della Misericordia ed auguro ad ognuno che una goccia della Misericordia del Cuore di Gesù entri nel nostro cuore durante questa S. Messa“. Questo l’auspicio espresso oggi dall’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato nel solenne pontificale in Cattedrale. In mattinata il Pastore della Chiesa Udinese ha celebrato anche una Santa Messa con i detenuti nel carcere di Udine. «Ci sentiremo anche noi risorgere più buoni, ripuliti dalle tendenze e tentazioni al male che, poco o tanto, appesantiscono e inquinano i nostri sentimenti e desideri – ha detto l’Arcivescovo –. Questa è la risurrezione di cui abbiamo veramente bisogno».
«Il diavolo continua a comandare in mezzo agli uomini spingendoli a fare le cose più assurde: distruggere la vita seminando morte, approfittare dei più deboli, condannare alla tristezza i bambini, logorare e rompere i rapporti di affetto e di amicizia – ha proseguito l’Arcivescovo richiamando ancora una volta i fatti dei tragici attentati in Belgio–. In questi giorni abbiamo ascoltato i più diversi tentativi di spiegare i motivi che possono aver spinto quei giovani cavalieri di morte a seminare strage tra persone innocenti nel cuore di Bruxelles. Viene, infatti, spontaneo chiedersi il perché; ma acute analisi sociologiche, psicologiche e politiche non ci convincono del tutto». «La risposta ultima è ancora quella di Gesù – chiarisce mons. Mazzocato –: il principe di questo mondo comanda da dentro il cuore degli uomini affascinandoli al male fino a farli diventare ciechi sicari al prezzo di distruggere anche loro stessi. In altri casi li rende cinici speculatori della finanza rubando risparmi e speranza a persone indifese. O li annebbia con la presunzione di poter fare quello che vogliono della vita propria e dei bambini che nascono».
Ma le tenebre non possono vincere la luce. E, nel giorno della Resurrezione, ecco il forte richiamo dell’Arcivescovo alla speranza: «Gesù è il Figlio di Dio che è venuto in soccorso di noi uomini con la potenza invincibile della sua Misericordia che cancella il male e caccia il Maligno che comanda nel mondo». L’uomo non è estraneo alla quotidiana battaglia tra bene e male, ricorda mons. Mazzocato, anzi: il terreno dello scontro e della vittoria di Gesù «è il cuore di ogni uomo; è il cuore di ognuno di noi. Nel cuore e nella coscienza dell’uomo il maligno annida le sue tentazioni all’egoismo, all’orgoglio, al piacere, alla voglia di possesso, fino ad arrivare al gusto del male. Nel nostro cuore Gesù vuol entrare con la sua Misericordia per guarire la persona e portare una vera risurrezione».
Richiamando la lettera ai Colossesi (Col 3, 1-4), l’Arcivescovo ricorda che S. Paolo parla della Pasqua usando l’immagine del lievito. «C’è un lievito vecchio che intossica la coscienza dell’uomo: è il lievito di malizia e di perversità che progressivamente può corrompere la persona fino a renderla alleata del male e portarla a piccole o a grandi azioni maligne. Gesù ha portato il lievito nuovo, il lievito del suo amore misericordioso che ha la forza di guarire il cuore e renderlo azzimo, cioè, puro e trasparente nei sentimenti e nei desideri». «Non ci sarà difficile ritrovare in noi residui di lievito vecchio che intossica noi e fa soffrire chi ci sta vicino. Preghiamo in questa S. Messa invocando in noi la misericordia di Gesù, come un lievito nuovo che, come precisa l’apostolo, ha due qualità: la sincerità e la verità. Questa è la risurrezione di cui abbiamo bisogno perché ci trasforma in persone belle nel cuore e nello sguardo, affidabili per chi ci sta vicino, alleate alla vittoria della misericordia di Dio sul principe di questo mondo».