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Attualità

Ristrutturazioni, nuove regole. L’Ape: «Gli incentivi resteranno»

State pensando di riqualificare la vostra casa, magari approfittando dell’annunciata proroga degli incentivi per il 2025? «Tenete innanzitutto presente che l’efficienza energetica parte dall’involucro, mentre gli impianti integrano e completano l’efficientamento del fabbricato», ricordano gli esperti di Ape Fvg, l’Agenzia per l’energia del Friuli-Venezia Giulia. Abbiamo chiesto loro alcuni suggerimenti, per orientarci in un terreno complesso e articolato e ne è uscito un ampio approfondimento, pubblicato sulla Vita Cattolica del 30 ottobre 2024, di cui pubblichiamo qui un estratto.

Detrazioni fiscali verso la riduzione

In Friuli, come nel resto d’Italia, negli ultimi anni sono stati disponibili degli incentivi che hanno spinto molte famiglie a riqualificare le proprie case e che, di conseguenza, hanno avuto un impatto anche superiore a quello che i governi che li hanno emanati si erano immaginati: parliamo in particolare del Superbonus 110% e del Bonus facciate. Non stupisce dunque che, secondo indiscrezioni, le detrazioni fiscali saranno probabilmente drasticamente ridotte alla fine di quest’anno. Il disegno di legge di Bilancio, approvato dal Consiglio dei Ministri il 14 ottobre scorso, prevede che per il 2025 il Bonus ristrutturazioni con detrazione al 50% sia mantenuto esclusivamente per gli interventi effettuati sulle abitazioni principali, escludendo quindi le seconde case. Siamo comunque in una fase di discussione che deve ancora essere confermata. «Non ci aspettiamo che gli incentivi vengano cancellati – dichiarano i tecnici di Ape Fvg – anche perché ci sono piani e norme nazionali ed europei che continuano a prevederli. Ad esempio, solo lo scorso anno il piano nazionale Pniec aveva posto degli obiettivi con proiezioni fino al 2030 che ancora puntavano molto sulle detrazioni fiscali».

Direttiva Case Green

Inoltre, costruire e ristrutturare edifici in modo che diventino “a emissioni zero” non è solo un’opportunità, ma diverrà presto anche un obbligo per il patrimonio edilizio europeo: lo prevede la Direttiva Ue sulla prestazione energetica degli edifici (Epbd), o Direttiva Case Green, come è stata ribattezzata. «Ci possiamo aspettare che da questa scaturiranno ulteriori forme di incentivazione – proseguono gli esperti dell’Ape – per gli interventi che si renderanno necessari a raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica. L’Italia dovrà infatti recepire entro il 2026 le indicazioni comunitarie con un proprio Piano nazionale di ristrutturazione degli edifici che includerà anche indicazioni sugli strumenti incentivanti.

Conto Termico

Infine, c’è il meno noto Conto termico, che è in fase di revisione. Attualmente lo strumento prevede incentivi per l’efficientamento energetico riservato alle pubbliche amministrazioni, mentre per i privati sono ammissibili solo alcuni interventi sugli impianti che utilizzano energia rinnovabile. «In futuro – sottolineano dall’Ape –sarebbe auspicabile che diventasse strumento più vasto».

L’articolo completo si può leggere sulla Vita Cattolica del 30 ottobre 2024

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