Sabato 31 agosto – con una Santa Messa alle 18 nella chiesa di San Lorenzo a Rualis, cui seguirà un momento conviviale – le comunità di Rualis, Gagliano e Spessa si stringeranno attorno a don Mario Di Centa per salutarlo, ma soprattutto per il desiderio di testimoniargli profonda gratitudine per la sua opera come uomo, come sacerdote e come parroco.
Classe 1943, don Di Centa lascerà infatti la guida delle sue comunità per recarsi alla Fraternità sacerdotale di Udine. È, la sua, una vocazione sacerdotale che sin da piccolo trova profondo nutrimento nella famiglia specialmente nelle figure della mamma e del papà che con la loro vita quotidiana alimentano l’autenticità dei valori della fede cristiana. Vive le sue esperienze nel seminario in anni emblematici, di grande contestazione giovanile. Il 21 dicembre 1968 don Di Centa è ordinato sacerdote nella chiesa parrocchiale di S. Maria Annunciata nella sua Paluzza. Dopo una breve esperienza come cappellano nella parrocchia di Cassacco, parte per la Germania – dove trascorre 17 anni a Saarbruken e tre anni a Rosenheim con la comunità degli italiani emigrati.
«Il valore della sua azione a Saarbruken – spiega Luigina Zanutto –, noi comunità di Rualis l’abbiamo toccato con mano tutte le volte che i rappresentanti di quegli emigranti e dei fedeli che lui ha accompagnato, sono rientrati a Rualis per testimoniare la vicinanza e la gratitudine per l’opera svolta nei 20 anni da don Mario».
Nel 1989 don Mario fa ingresso nella parrocchia di Rualis. Nel 2002 gli vengono affidate anche le parrocchie di Gagliano e di Spessa. «Da questi 35 anni con noi – raccontano dalle comunità – traspare l’uomo coerente, testimone di fede, riflessivo, attento ai bisogni della gente e degli anziani per i quali ha svolto il servizio presso la Casa per Anziani di Cividale. Ha sostenuto il valore della carità da praticarsi con riservatezza. Ha stimolato i giovani. Ha coltivato il cammino di fede di due parrocchiani che sono approdati al sacerdozio. Si è impegnato per la realizzazione della nuova chiesa che nel 2007 venne intitolata a San Lorenzo Martire. Innumerevoli le occasioni in cui ha coinvolto attivamente i parrocchiani. Ciascuno di noi serba nel suo animo i momenti particolari comuni trascorsi insieme e ciascuno di noi testimonia la profonda gratitudine per aver avuto la possibilità di avere accanto don Mario».
Anna Piuzzi