I saldi? Preferite i negozi di prossimità. È l’appello di Confcommercio Federmoda. E non solo per sostenere il negozio sotto casa che, si sa, patisce più di ogni altro la concorrenza dei grandi centri commerciali, ma anche per motivi di ecologia. Comprare vicino a casa, infatti, vuol dire ridurre la circolazione dei prodotti e degli acquirenti. E il più delle volte, fra l’altro, si ha modo di risparmiare. Alessandro Tollon, presidente provinciale di Federmoda Confcommercio, ha dichiarato in questi giorni che non va dimenticato – da parte del consumatore, dell’utente – che acquistando in questi esercizi commerciali si dà modo agli stessi di incassare la liquidità per pagare tasse, dipendenti, fornitori, affitti, costi fissi e utenze e di far fronte agli investimenti necessari agli ordinativi delle nuove collezioni. L’andamento dei primi giorni di saldi? È confermata senz’altro la tendenza a un acquisto molto oculato, senza sprechi, di capi di cui si ha veramente bisogno. Confcommercio ha previsto una spesa media di 307 euro a famiglia. Tra i consigli per i saldi dell’associazione udinese “Consumatori Attivi” ne riportiamo due: è preferibile prediligere l’acquisto di capi di qualità che possano accompagnarci per diverso tempo; è bene diffidare da sconti superiori al 50%. Potrebbero essere fasulli o riguardare beni di altre stagioni. Il commerciante è tenuto ad indicare il prezzo più basso del prodotto praticato al pubblico negli ultimi 30 giorni, la percentuale di sconto applicato e il prezzo finale.
Gli aumenti: +910 euro a famiglia
Attenzione: facendo i conti di quanto possiamo spendere per i saldi, teniamo presente che quest’anno abbiamo un gravame di 910 euro a famiglia per aumenti di tariffe e rincari di alimentazione, trasporti, scuola. Nel dettaglio, il Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) Fvg stima aumenti del 3,2% sulla spesa alimentare, pari a più 275 euro l’anno a famiglia, e del 7% sulle tariffe di luce e gas, per un incremento di spesa annua stimato in valori assoluti in circa 170 euro. Stimato al 3,92% l’aumento di spesa per la polizza Rca che crescerà di 60 euro l’anno, del 3,85% i costi vivi per scuola, libri e mense, per un totale di oltre 22,50 euro annuali, del 2,70% per le prestazioni sanitarie pari a 37,50 aggiuntivi annui. Il segretario Mdc Fvg, Dino Durì, rileva tra l’altro che anche sulla tavola domestica pesano più che mai le disuguaglianze sociali ed economiche che si acuiscono in tutto il territorio regionale: le famiglie con redditi più contenuti si vedono costrette ad adottare sacrifici sulla spesa di verdura, frutta e pesce (-25/-28%), nonché di salumi (-33%), dolci (-29%), carni rosse (-29%) e bevande alcoliche (-24%).
Francesco Dal Mas