Un luogo non distante da Palazzo Antonini e da vari poli universitari, «che sia punto di riferimento e soprattutto di ascolto, ciò che più manca nelle nostre giornate. Un luogo nel quale fermarsi a rigenerarsi, tra un impegno di studio e di lavoro e l’altro, per uscirne arricchiti, grazie a quella parola di speranza che è il Vangelo». Don Christian Marchica si riferisce alla chiesa di San Cristoforo a Udine, fulcro del servizio di Pastorale universitaria che l’arcivescovo mons. Riccardo Lamba – che ha vissuto ben nove anni del suo ministero pastorale tra gli studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma – ha voluto rilanciare, affidandone la cura proprio al giovane sacerdote udinese. «Un servizio destinato in prima battuta agli studenti, ma anche a docenti e personale amministrativo», specifica don Marchica.
Ad alternarsi con lui, nella chiesa di San Cristoforo – che già fino a qualche decennio fa era cappellania universitaria, luogo di incontro e di celebrazione in particolare per gli universitari, e che ritornerà dunque a rivestire questo suo ruolo peculiare – ci sarà padre Cristiano Cavedon, dei Servi di Maria. In questo modo, chi lo desidera, in chiesa potrà trovare sempre qualcuno “in ascolto”, qualcuno con cui dialogare e confrontarsi.
Per l’occasione l’Arcidiocesi di Udine ha inaugurato su questo sito web una nuova sezione dedicata proprio alla Pastorale universitaria.
Le messe, il mercoledì alle 18.30 e il giovedì alle 13

A partire da mercoledì 12 marzo, il servizio di Pastorale universitaria proporrà inoltre due celebrazioni eucaristiche settimanali, il mercoledì sera alle 18.30 e il giovedì alle ore 13. Ciascuna Messa sarà seguita da qualche istante di adorazione eucaristica. «In tutto una quarantina di minuti al massimo – precisa don Marchica – per consentire a chi vi prende parte di ritemprare lo spirito anche durante le fatiche del lavoro e dello studio, e poi tornare ai propri impegni». Con il tempo, l’obiettivo è di costituire un piccolo gruppo di persone assieme alle quali immaginare e promuovere nuove iniziative. «Intanto iniziamo quest’avventura. Ciò che più ci interessa è porre un segno – conclude il responsabile della Pastorale Universitaria –, un segno innanzitutto di speranza, consapevoli che la speranza si fa presente a noi anche tramite le persone che abbiamo intorno. Non ci attendiamo da subito grandi numeri. Iniziamo. Per chi vorrà esserci».
L’inaugurazione con Lisa Cremaschi, monaca della comunità di Bose
L’evento inaugurale del servizio di Pastorale universitaria è in programma giovedì 6 marzo alle 18.30 proprio nella chiesa di S. Cristoforo. Dopo i saluti e le presentazioni dell’Arcivescovo e di don Marchica, i presenti potranno incontrare Lisa Cremaschi, Monaca della comunità di Bose, che proporrà una meditazione sul tema “Speranza o utopia?”.
Originaria di Bergamo (sorella della neuropischiatra infantile udinese Silvana Cremaschi), tra le prime persone ad entrare nella nascente Comunità di Bose a metà degli anni Settanta del secolo scorso, Cremaschi è una grande esperta dei Padri della Chiesa, tiene incontri e conferenze in diversi luoghi d’Italia e ha scritto numerosi libri sugli autori dei primi secoli del cristianesimo. «Il nostro mondo ha un gran bisogno di speranza», ha anticipato la monaca ai microfoni di Valentina Pagani, su Radio Spazio. La speranza è qualcosa da non dire solo a parole – ha aggiunto –, ma di cui rendere conto raccontandola con la nostra vita, con il nostro modo di stare dentro la vita e dentro la società, e di porre dei segni di speranza».
Lisa Cremaschi nella Parrocchia di San Giuseppe venerdì 7
Anche la Collaborazione pastorale di Udine sud ovest promuove un incontro con Lisa Cremaschi. L’appuntamento, sul tema “Giubileo. C’è ancora speranza!” è in programma venerdì 7 marzo alle 20.30 nella sala parrocchiale di San Giuseppe, in viale Venezia 285 a Udine ed è aperto a tutti.
Valentina Zanella