Con la traslazione dell’immagine della Vergine dalla chiesa vecchia al Duomo, avvenuta la sera di domenica 6 aprile, è iniziato l’Ottavario, settimana di preparazione alla festività della Madonna Addolorata che, a San Giorgio di Nogaro, si celebra ancora secondo l’antico calendario liturgico il venerdì precedente la seconda Domenica di Passione. Un culto che lega i sangiorgini alla Vergine Addolorata e che ha conservato intatto, anche in tempi fortemente segnati dai processi di secolarizzazione come quelli attuali, tutta la sua genuinità e la valenza di forte elemento identitario dell’intera comunità.
I riti che l’accompagnano, in particolare la solenne processione per le vie del paese a conclusione della festa, costituiscono appuntamenti sentiti, amati e partecipati da parte dei sangiorgini, ma pure di molti fedeli che accorrono dai paesi vicini, mantenendo una valenza che va ben aldilà del rispetto di una tradizione.
Quest’anno l’Ottavario costituirà un momento di particolare preghiera che arriva al termine di un percorso quaresimale che è stato arricchito nelle comunità della Collaborazione pastorale da incontri su temi biblici, teologici e di impegno spirituale.

Tutti i giorni – da lunedì 7 a giovedì 10 aprile –, alle 9, in Duomo sarà celebrata la Santa Messa, seguita dall’Adorazione Eucaristica guidata. Venerdì 9 aprile, festa dell’Addolorata, alle 11, la Messa solenne per i bambini e i ragazzi sarà presieduta da mons. Mirko Franetovich, arciprete di Aquileia; alle 19, la Santa Messa sarà invece presieduta dal parroco, mons. Igino Schiff. Sabato 12, alle 10, sempre in Duomo, ci sarà la Via Crucis con i bambini del catechismo, mentre alle 21, spazio a “Rest’aurum. Musica per l’arte”, concerto di beneficenza per il restauro dei teleri della chiesa dell’Addolorata.
Domenica 13 aprile, alle 11.15, la processione con le palme dalla chiesa dell’Addolorata al Duomo, dove si celebrerà la Santa Messa solenne e la benedizione dell’ulivo; alle 15.30 il canto dei Vespri sarà presieduto da don Francesco Ferigutti, pievano di Artegna, cui farà seguito la processione con la statua dell’Addolorata, accompagnata dalla Nuova Banda di San Giorgio, per il rientro alla chiesa della Madonna.
Caloroso l’invito del parroco mons. Schiff a celebrare la tradizionale ricorrenza con la consueta devozione e solennità. «Una delle preghiere più significative che vengono rivolte alla Beata Vergine – ha ricordato – riguarda la speranza di un dono di pace, invocandola col titolo di Regina della Pace. Quest’anno questa preghiera assume un significato del tutto particolare a causa di troppi che, inconsciamente, danno spazio a situazioni che possono portare a confilitti. La guerra non è un gioco, ma una tragedia». Per questo, ha aggiunto, «la speranza è che la protezione dell’Addolorata ci accompagni».
Flavio D’Agostini