Il testo integrale del Messaggio di mons. Riccardo Lamba alla diocesi
(pubblicato sulla Vita Cattolica del 18 dicembre 2024)
Natale è tornato con le festose melodie dei canti antichi e moderni, con il bagliore delle luci delle strade e delle case, con il via vai nei centri commerciali, ma anche con il rischio di distrarci dal motivo che, per noi cristiani, è fonte di così tanta gioia: «Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1, 14) dando a quelli che lo hanno accolto «il potere di diventare figli di Dio» (Gv 1, 12).
È questo l’evento che ha cambiato il corso della storia dell’umanità!
In un canto molto utilizzato nelle nostre liturgie del Tempo di Avvento e di Natale così acclamiamo e invochiamo «Dio si è fatto come noi, per farci come Lui; vieni Gesù, resta con noi, resta con noi!». Nel mistero del Santo Natale noi celebriamo il fatto che con l’Incarnazione del Verbo di Dio si realizza un meraviglioso scambio: Dio assume tutta la nostra natura umana, eccetto il peccato, e noi siamo ricolmati della natura divina grazie a Gesù Cristo, al punto che i Padri della Chiesa parlano di “divinizzazione”.
Si rende così evidente che tutto questo non è certo frutto dell’evoluzione della specie umana, né di una innovazione tecnologica, che nell’intelligenza artificiale ha oggi la sua punta di diamante. Tutto questo è stato, continua ad essere e sempre sarà un dono assolutamente gratuito di Dio «parcè che nus è nassût un frut, nus è stât dât un fi» (Is 9,5).
In ogni famiglia la nascita di un figlio genera gioia, suscita meraviglia, invita a ristrutturare le relazioni, esige una disponibilità e chiede che al centro venga posto l’ultimo arrivato con le sue necessità, con tante rinunzie a stili di vita spesso centrati su gratificazioni personali o di coppia. Perché si è disponibili a questi cambiamenti importanti? Perché si è convinti che quel figlio è un dono di Dio, è una benedizione di Dio che vuol far fare un’esperienza rinnovata del suo Amore! Attraverso i bambini Dio continua a guardarci, ad ascoltarci, a toccarci, a educarci affinché non viviamo più per noi stessi, ma per Colui che ci ha creati e per amore ci ha redenti.
Attraverso il Bambino Gesù, Dio vuol farci comprendere sempre meglio, come dice San Paolo nella Lettera agli Efesini, quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’Amore suo per noi.
Attraverso il Bambino Gesù, Dio Padre vuole riversare nei nostri cuori lo Spirito che grida “Abba, Padre!” e noi, resi figli nel Figlio Suo Gesù Cristo e fratelli tra di noi, possiamo camminare “pellegrini di speranza” incontro al Signore che viene, cantando “Vieni Signore Gesù, resta con noi” perché Tu solo sei la nostra Speranza di Vita eterna!
+ Riccardo Lamba
arcivescovo di Udine