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Sauris di Sotto celebra il patrono. E i 500 anni del suo splendido Flügelaltar

Ricorrono, a Sauris di Sotto, i 500 anni della splendida scultura lignea dell’altare maggiore del santuario di S. Osvaldo, realizzato nel 1524 dal tirolese Michael Parth. La comunità saurana festeggerà in modo solenne questa ricorrenza: il 4 agosto la celebrazione patronale, preceduta sabato 3 dalle confessioni. La messa solenne alle 10.30 sarà accompagnata dal coro Zahre, diretto da Mario De Colle, fisarmonica di Andrea Nassivera. Seguirà il pranzo comunitario. Lunedì 5, alle 20.30, il concerto degli ottoni della Bassa friulana, direttore Mauro Vidoni.

Il Flugelaltar (o altare “ad ali”) è una scultura di scuola germanica tipica delle zone alpine. Gli sportelli rimanevano generalmente chiusi, per proteggere i preziosi intagli interni dalla polvere e soprattutto per consentire, in occasione di cerimonie e festività, una scenografica esposizione delle raffigurazioni scintillanti di ori e policromie.

L’altare di Sauris di Sotto

Il Flügelaltar di Sauris di Sotto

Il Flügelaltar di Sant’Osvaldo è diviso in due registri: la predella, in basso e lo scrigno in alto. La predella contiene una pietà, le cui ante aperte raffigurano Santa Caterina d’Alessandria e Santa Maria Maddalena. Quando le ante sono chiuse si vedono San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista. Nelle nicchie laterali vi sono le statue di San Nicola di Bari e San Wolfango.

Lo scrigno aperto ospita tre statue di santi: Sant’Osvaldo al centro tra San Pietro e San Paolo. Gli sportelli sagomati sono decorati con rilievi dipinti: sugli sportelli aperti compaiono l’Annunciazione, la Fuga in Egitto, la Visitazione e la Natività. Sugli sportelli chiusi quattro santi.

Il restauro ha recuperato anche le parti dipinte che decoravano il retro dell’altare e che nel ‘600 erano state staccate e appese alle pareti: un Cristo dei dolori tra la Madonna e San Giovanni e, in basso, Adamo che coltiva i campi ed Eva che allatta, iconografia rara in ambito italiano ma tipica di pittori di area danubiana. Nella parte più alta dell’altare sono stati reintegrati i cinque pinnacoli che sostengono le statue della Madonna con Bambino e quattro santi.

L’autore Michael Parth

Michael Parth da Brunico (1475 ca. – 1551) è uno degli artisti d’oltralpe che ha operato in Carnia lasciando realizzazioni di assoluto pregio grazie alla qualità dell’intaglio, al raffinato uso della doratura e dei colori, nonché a una speciale vivacità nel comporre le scene entro canoni indubbiamente tradizionali ed alquanto lontani dalle più aggiornate tendenze del “moderno”. Nelle sue opere, nelle quali spesso la parte prettamente scultorea dialoga con quella pittorica (affidata peraltro ad un diverso artista, identificato più volte in Nicolò da Brunico) si apprezzano sia la composizione che la capacità tecnica, in particolare nelle figure dai volti squadrati e severi, intensi e carichi di umanità.

Oltre al Flügelaltar di Sant’Osvaldo, Michael Parth ne realizzò un secondo ospitato poco lontano, nella chiesa di San Lorenzo a Sauris di Sopra/Plozn. La coppia di altari costituisce una delle opere più significative di Parth nel territorio del patriarcato di Aquileia.

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