Ogni sera sono quasi tutti esauriti i 30 posti del nuovo dormitorio per i senza dimora aperto a metà dicembre dalla Croce Rossa nella sue sede di via Pastrengo a Udine. A farlo sapere, a poco meno di due mesi dall’avvio del servizio, è il referente della struttura, Andrea Spinato, il quale evidenzia anche che «al momento il numero di posti disponibili è sufficiente».
Il dormitorio è stato attivato tramite bando dell’Ambito socio assistenziale del Friuli Centrale, volto a individuare, spiega Spinato, «soggetti del terzo settore disponibili a gestire interventi e realizzare sistemi di accoglienza e accompagnamento educativo di persone in situazione di forte disagio abitativo, a rischio di esclusione sociale e grave marginalità».
Dei 30 posti, 20 sono per il servizio cosiddetto di “bassa soglia”, ovvero persone che vivono sulla strada e che non sono mai state prese in carico dai servizi. «Qui abbiamo tutti occupati i 16 posti per gli uomini, che si sono esauriti subito, mentre le donne ospitate sono 3, quindi c’è un posto libero», spiega Spinato. Gli altri 10 posti sono rivolti all’accoglienza di secondo livello, ovvero persone in carico ai servizi che sono in attesa di una casa Ater o di un alloggio in comunità. «Al momento – precisa Spinato – ospitiamo 6 maschi. Stiamo valutando a chi assegnare i 5 posti vacanti».
Per quanto riguarda la tipologia di utenza, «abbiamo ragazzi giovanissimi, ma anche ultrasessantenni, italiani, ma anche stranieri. Alcuni sono seguiti dal Centro di salute mentale, altri dal Dipartimento Dipendenze. C’è chi ha perso il posto di lavoro e, nel caso dei cinquantenni, fatica a riqualificarsi e reinserirsi; altri, dopo essere entrati nel cerchio della dipendenza da stupefacenti, si ritrovano esclusi dal nucleo familiare e senza rete di supporto. C’è chi è di Udine, chi mandato dai comuni limitrofi, chi in transito per la città».
Il servizio offre cena – preparata dalla mensa della Caritas – e colazione.
C’è poi un’équipe, composta da 3 volontari più un professionista (lo psicologo, l’infermiere o il medico) che fa tre uscite settimanali di sera e una di giorno per monitorare coloro che vivono in strada. «L’obiettivo – aggiunge Spinato – è prendere un contatto con essi e indirizzarli ad un primo colloquio con i servizi».
Quante sono le persone che vivono in strada, a Udine? «Al momento ne osserviamo circa 5-6, ma ce ne sono altre che soggiornano in luoghi che non conosciamo. L’obiettivo è costruire relazioni, ma ciascuno ha i suoi tempi di risposta».
Secondo Spinato, in ogni caso, i posti al momento disponibili – cui vanno aggiunti quelli del Fogolâr della Caritas – «sono sufficienti. Il servizio resterà attivo per tutta l’estate e anche il prossimo inverno».
Stefano Damiani