Mons. Mazzocato ha invitato i fedeli ad inginocchiarsi davanti alla croce con il desiderio di ricevere un grande dono. «Sul Golgota impariamo ad allargare il nostro cuore con la forza che ha sostenuto Gesù sulla croce»
L’apostolo «Giovanni, testimone oculare che stava sotto la croce insieme con Maria, scrive che Gesù “consegnò lo spirito”. Gesù non muore come tutti esalando il suo ultimo respiro ma ci consegna il suo spirito, lo Spirito Santo dell’amore. Dalla croce consegna a coloro che crederanno in lui la forza che lo aveva sostenuto fino a quel momento e che lo farà risorgere il mattino di Pasqua». Lo ha sottolineato l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia della liturgia della Croce, celebrata questo pomeriggio in Cattedrale, esortando i fedeli ad accogliere questo grande dono. «Subito dopo un soldato trafigge il costato di Gesù, ed egli consegna “sangue e acqua”. L’acqua è il segno del Battesimo, il sangue dell’Eucaristia. Il Signore, quindi, ci consegna i sacramenti che ci permettono di incontrare Gesù, e ci consegna lo Spirito della carità di Dio, perché riempia il nostro cuore d’amore con la forza del cuore di Gesù. Durante l’adorazione della Croce chiediamo di ricevere questo Spirito Santo che Gesù ci ha consegnato dalla croce. Ognuno di noi in questo momento ne ha bisogno per allargare il proprio cuore, per vivere nello stesso amore di Gesù, testimoniato nella sofferenza della croce».
L’omelia dell’Arcivescovo alla celebrazione pomeridiana dell’Adorazione della Croce