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Tarcento. “Tra le righe e i fiori”, il libro nato dai racconti degli ospiti della “Zaffiro”

Un libro nato dall’ascolto. Di chi ha accettato di raccontarsi. Bruno, Guido, Santa, Rina, Carmela, Elisa, Maria Teresa, Daniela, Rosanna, Fabiola, Adele, Mirella, Ennio. E anche Bruna, Adelina, Norma, Giuseppina, Quinto, Delie, Marta, Ines e Giovanni. Sono alcuni dei 150 ospiti della Casa di riposo “Zaffiro” di Tarcento dove l’autrice, Francesca Barraco – siciliana di nascita, friulana di adozione dopo essere giunta in Friuli con la sua famiglia a metà degli anni ’70 – ha condotto in autunno un club di lettura.

Un progetto ricreativo dal quale ha raccolto le testimonianze orali dei partecipanti, trasformandole – con grande delicatezza e rispetto – nella pubblicazione dal titolo “Tra le righe e i fiori – Le storie degli ospiti della casa di riposo Zaffiro di Tarcento”, stampata in proprio e consegnata come ricordo – graditissimo – agli ospiti.

Pagine nate in collaborazione con l’educatrice sociale della struttura, Arantza, che ha coinvolto la volontaria nelle attività ricreative e in particolare nel momento dedicato ai libri – chiamato “Club di lettura con Francesca” –, trasformato anche in un’occasione per dar spazio al racconto delle vite di chi ora è accolto alla Casa di riposo.

La copertina del libro

Barraco, laureata in Lingue e letterature straniere all’Università di Udine, dopo un lungo periodo trascorso all’estero, in Brasile e Argentina dove si è occupata di corsi di lingua italiana per conto del Ministero degli Affari esteri, attualmente risiede a Moimacco, dove si dedica alla sua passione più grande: la scrittura. Ha alle spalle svariate pubblicazioni, ma è facile immaginare che all’ultima sua opera – in ordine di tempo – sia particolarmente legata. Grazie ai racconti e ai ricordi dei suoi compagni di viaggio tra le letture, dalle pagine della piccola pubblicazione – nata su progetto grafico di Giuliano Michelini – emergono delicati “affreschi” di vita dei tempi andati, tra le fatiche di chi è stato emigrante, la gioia e la soddisfazione per la realizzazione nello studio e nel lavoro, il piacere di aver dedicato del tempo al prossimo attraverso il volontariato e pure l’inevitabile nostalgia della giovinezza.

Il libro è arricchito anche da numerose fotografie scattate durante i momenti letterari curati da Burraco.

La “buona notizia” ci è stata segnalata da una delle volontarie della “Zaffiro”, nonché storica abbonata e affezionata lettrice de “la Vita Cattolica”.

Pagina a cura di Monika Pascolo

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